“È una piccola storia. Un immigrato l’altra sera girava lungo la Darsena, luogo d’elezione della movida notturna milanese, con un mazzo di rose in mano. Sapete, quei fiorai ambulanti che entrano nei ristoranti e offrono rose, e quasi tutti rispondono no. Allora quelli se ne vanno e entrano in un altro locale, e in un altro ancora. Una fila di no, un euro a rosa. Poi si fa tardi, e gli ambulanti con le loro rose di nessuno se ne tornano a dormire in alloggi di fortuna, divisi con quattro o cinque compagni“. Inizia così il racconto di un ennesimo caso di razzismo avvenuto nei gironi scorsi a Milano. La narrazione è di Marina Corradi ed è stato pubblicato su Avvenire del 16 luglio 2020.