“We are not dangerous… we are in danger!”: così recitava lo striscione sorretto da alcuni migranti martedì scorso al Campidoglio. È un messaggio chiaro, a dar conto del fatto che l’accoglienza per i migranti a Roma non funziona. Per sollecitare una risoluzione istituzionale, nel rispetto dei diritti e della dignità delle persone, una sessantina tra migranti, attivisti e cittadini si sono ritrovati a manifestare davanti alla sede del Comune capitolino (ne avevamo parlato qui), occupando il piazzale del Campidoglio, davanti all’ingresso di Palazzo Senatorio, durante la seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina, incentrata proprio sulla gestione dell’accoglienza ai migranti, e nello specifico sulle sorti di Via Cupa e del centro Baobab (per una ricostruzione della vicenda che ha dato vita alla situazione presente dall’anno scorso a via Cupa clicca qui).
Non è stata una protesta numerosa, complici la pioggia e il freddo – ma anche, probabilmente, la stanchezza e la frustrazione di vedere ancora una volta la situazione in totale stallo. Da parte del Comune non è stata presentata alcuna risoluzione effettiva: il vuoto istituzionale con cui si scontra l’attivismo e la solidarietà della società civile romana inizia a farsi logorante.
In particolare, gli attivisti lamentano l’aggravarsi della situazione dopo lo sgombero della tendopoli in Via Cupa, avvenuto di nuovo lo scorso primo ottobre (ne abbiamo parlato qui). “Ora sono quasi 150 i transitanti che dormono in strada, – denuncia sul quotidiano la Repubblica Andrea Costa, uno degli attivisti di Baobab Experience – abbiamo visto tre giunte, parlato con tre assessori, tre sindaci o facenti funzioni e sembra che nessuno abbia da dare risposte ai migranti transitanti e ai loro diritti”.
Laura Baldassarre, assessore capitolino alle Politiche Sociali, durante la seduta straordinaria ha rassicurato di essere “al lavoro su un modello di accoglienza diffuso”, riporta l’Ansa. Nel mentre, però, le persone continuano a stare in strada. E di fronte all’immobilismo istituzionale, gli attivisti del Baobab hanno lanciato l’ennesimo appello alla società civile: servono sacchi a pelo, per far fronte alle notti in strada, al freddo.
Infine, questa mattina al posto di una risposta politica è arrivato l’intervento della polizia. Alcuni blindati hanno occupato piazzale del Verano – dove circa 120 migranti che fino a poco tempo fa dormivano al Baobab stavano facendo colazione insieme a un gruppo di volontari e attivisti – per un’operazione di identificazione. La maggior parte di questi si è allontanata e la polizia ha poi fermato i rimanenti, circa 30 persone, caricandoli sui pullman e portandoli all’Ufficio Immigrazione, in via Patini, per l’identificazione. Molti erano già stati identificati in precedenti operazioni, alcuni sono richiedenti asilo che hanno con i sé i documenti rilasciati dalla stessa Questura, come spiega Costa. E, come per le altre identificazioni, anche questa si è risolta con un nulla di fatto rispetto all’accoglienza: le persone, rilasciate, sono tornate in strada. Che oggi a Roma è anche bagnata.
Anna Dotti