“Affaticati, disorientati, scossi, molti non hanno neppure le scarpe e alcuni di loro hanno un numero attaccato ai vestiti. [..] Due autobus provenienti da Taranto hanno scaricato davanti alla Stazione di Rogoredo persone provenienti da Gambia, Mali, paesi dell’Africa sub-sahariana e dalla Siria. Così come sono scesi dalla barca, così sono adesso sul piazzale antistante la stazione”. E’ la testimonianza dei volontari del Naga, cui sono arrivate martedì 10 giugno delle telefonate per “segnalare la presenza di ‘Africani’ davanti alla stazione di Rogoredo”.
“Dopo un viaggio in mare, durato 5 giorni, siamo arrivati a Taranto, abbiamo compilato un foglio con i nostri dati anagrafici e poi ci hanno chiesto di metterci in fila”. “Ci hanno fatto salire su un autobus, abbiamo viaggiato tutta la notte poi ci hanno lasciato qui. Io non conosco nessuno, sono solo, non so dove andare, vorrei solo lavarmi e dormire. Ci porteranno in un centro? Ci lasceranno qui? Non ci hanno detto nulla”. Queste sono le incredibili testimonianze di alcune persone, riportate dai volontari dell’associazione.
“Nessuno dei presenti sa dove si trova né cosa sta succedendo”, denunciano i volontari.
Solo alle 16 arriva “la Questura di Milano per avviare le procedure di identificazione e per chiedere se qualcuno vuole presentare domanda di protezione internazionale”.
E solo oggi, dopo l’intervento del Naga, le persone che ieri erano in Stazione sono state trasferite in una struttura di accoglienza.
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