Ricordate? Pochi giorni fa, Lunaria, insieme ad Asgi e Italiani senza cittadinanza, aveva segnalato e denunciato la persistenza di bandi discriminatori ed escludenti riguardanti l’assunzione di tutto il personale medico di origine straniera (qui il nostro comunicato congiunto). Fatto ancor più grave, l’insistenza da parte di alcune Aziende Sanitarie circa la previsione del requisito limitante della cittadinanza italiana o UE, pur essendo in piena emergenza Covid e nonostante le carenze di personale medico siano evidenti in tutta Italia (qui il testo pubblicato da Asgi).
Avevamo promesso battaglia (si legga il nostro articolo qui) e abbiamo mantenuto la promessa. Infatti, ieri, abbiamo scritto alla Ministra per la Pubblica Amministrazione, On. Fabiana Dadone, al Ministro della Salute, On. Roberto Speranza e alla Sottosegretaria alla Salute, On. Sandra Zampa.
Lo abbiamo fatto per ribadire l’assurdità e l’illogicità di questa discriminazione, sottolineando anche quanto sia irrazionale che la deroga introdotta dall’art.13 c.1 del decreto Cura Italia, che consente l’esercizio temporaneo di qualifiche sanitarie a personale che ha conseguito il titolo professionale all’estero, sia limitata solo al periodo di emergenza sanitaria.
Resta il fatto che, quantomeno entro tale limite temporale, i bandi non dovrebbero prevedere requisiti di cittadinanza.
Il sistema sanitario da un lato sta operando, in molte sue componenti, in violazione di una specifica disposizione di legge; dall’altro, sta omettendo di selezionare il personale sulla base delle effettive capacità individuali, rinunciando così all’apporto di professionisti qualificati che, soprattutto in questo periodo, potrebbe invece essere di decisiva importanza. Di fatto, il personale sanitario che questi bandi ricercano è già presente in Italia ed è rappresentato da tutti quei medici e infermieri di origine straniera esclusi.
Questa volta, si sono uniti a noi, nella sottoscrizione della lettera, anche la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (S.I.M.M.), INTERSOS, Sanità di frontiera ONLUS e Médecins du Monde France – Missione Italia.
Insieme abbiamo chiesto ai Ministeri:
– di intervenire immediatamente presso le Regioni e gli enti del SSN affinché rettifichino i bandi già aperti, dando applicazione all’art. 13 citato, consentendo l’accesso alle professioni sanitarie a tutti gli stranieri titolari di un permesso di soggiorno che consente di lavorare;
– di intervenire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Consiglio stesso affinché venga modificato il DPCM 174/94, escludendo i posti di lavoro dei medici da quelli riservati ai cittadini italiani, quantomeno quando detti posti di lavoro non comportino in via esclusiva e continuativa l’esercizio di pubbliche funzioni;
– di intervenire presso il Consiglio dei Ministri affinché il Governo si faccia promotore di una modifica legislativa che estenda gli effetti del citato art. 13 d.l. 18/2020, oltre il periodo di emergenza.
Ci auguriamo che queste richieste vengano accolte celermente visto che il Covid corre più veloce delle risposte istituzionali alle discriminazioni, che, lo ribadiamo, considerata la situazione attuale, sono dannose per l’intera collettività.