Con una nota del 4 agosto Poste Italiane s.p.a ha comunicato di aver revocato i bandi che mettevano all’asta gli alloggi di sua proprietà, essendo in revisione i requisiti dei partecipanti alle gare di aggiudicazione. Nel luglio scorso 22 alloggi, sparsi in una decina di comuni italiani e di proprietà di Poste Italiane s.p.a., erano stati messi in vendita all’asta: per concorrere all’acquisto era però necessario il requisito della cittadinanza italiana.
Immediate erano state le reazioni di denuncia verso questo atto discriminatorio. L’ASGI e la Fondazione Piccini di Brescia avevano presentato denuncia a Poste Italiane s.p.a. e all’UNAR.
A seguito della denuncia, l’UNAR aveva emanato un proprio parere nel quale riconosceva i profili discriminatori del disciplinare di gara indetto da Poste Italiane s.p.a. La Cgil di Brescia, intanto, aveva ricordato a Poste Italiane s.p.a gli oltre 50 milioni di euro pervenuti a Poste italiane s.p.a grazie ai contributi versati dagli immigrati per i rinnovi dei permessi di soggiorno.