Sulle fiancate degli autobus bresciani è stata apposta una grossa mano nera, in mezzo a omini bianchi e arancioni. Sulla mano aperta, si direbbe in segno di stop, si legge il messaggio “8 su 100 restino a casa!”, relativo alla percentuale di coloro che viaggiano senza biglietto. E’ la nuova campagna informativa che dovrebbe indurre i cittadini bresciani a pagare il biglietto dell’autobus.
La campagna, definita “gravissima”, “discriminatoria”, “di cattivo gusto” da diverse parti, ha sollevato molte polemiche.
Secondo Damiano Galletti, segretario della Camera del lavoro di Brescia, “con la mano nera e l’invito a rimanere a casa, questa odiosa iniziativa vuole mettere ancora una volta alla gogna gli stranieri”. Chiedono il ritiro della campagna Cgil, Pd, Sel, Cobas trasporti e Associazione diritti per tutti.
Non è la prima volta che il Comune di Brescia, guidato da Pdl e Lega Nord, diventa promotore di iniziative discutibili o apertamente discriminatorie.
Tre anni fa, l’amministrazione comunale e l’azienda di trasporti locale avevano sistemato dei distributori di guanti in lattice monouso sugli autobus della linea 3, molto frequentata da cittadini di origine straniera. L’iniziativa, nata con l’obiettivo dichiarato di mantenere l’igiene, era stata al centro di diverse polemiche, sollevate soprattutto dalla Cgil.
Nel gennaio scorso, il Tribunale di Brescia ha condannato il Comune per “danno da discriminazione”, per aver negato il bonus bebé ai residenti di origine straniera (Ne abbiamo riferito qui: http://sostieni.cronachediordinariorazzismo.org/2013/01/brescia-la-disavventura-infinita-del-bonus-bebe/).
Per quanto riguarda la campagna sui bus, Brescia Mobilità, la holding che comprende l’azienda di trasporti locale, ha spiegato: “Raccogliamo con stupore le sollecitazioni […] procedendo ad una ulteriore valutazione e eventualmente a modificare la bozza”.
Possibilità di cambiamento che però non sembra condivisa dalla giunta: il vicesindaco e assessore alla mobilità Fabio Rolfi parla di “polemica nauseante”, e aggiunge: “Bisogna ricordare ai buonisti della sinistra che, stando ai numeri, la maggioranza di quelli che non paga il biglietto (…) è straniera”. Per questo, “non siamo intenzionati a cedere di un solo centimetro”, afferma Rolfi.
Il dato del vicesindaco si discosta da quello diffuso da Brescia Mobilità, secondo cui “i dati sono ovviamente statistici e generali e da questi non emerge alcun elemento di prevalenza, ma anzi una sua diffusione trasversale”. Situazione confermata da quanto riporta la stampa: dell’8% relativo a chi viaggia senza biglietto, il 50% sono stranieri, l’altra metà sono italiani.