Un appello per l’accoglienza ed il diritto di circolazione dei richiedenti asilo che approdano sulle nostre coste
Si susseguono in questi giorni gli arrivi nelle coste della Sicilia orientale di migranti provenienti soprattutto dalla Siria e dall’Egitto; quasi tutti i superstiti delle drammatiche e spesso tragiche traversate del Mediterraneo rifiutano di essere identificati perchè non vogliono iniziare la procedura d’asilo in Italia, e rivendicano la possibilità (prevista dal Regolamento Dublino III, che entrerà in vigore l’1 gennaio 2014) di chiedere il ricongiungimento familiare con i parenti che risiedono in altri paesi europei.
I migranti sono infatti ben informati dei lunghissimi tempi delle procedure d’asilo e delle vergognose condizioni del megaCara di Mineo, dove dall’inizio dell’anno sono raddoppiate le presenze/reclusioni (da 1800 ad oltre 3500 persone) con conseguente ulteriore prolungamento dei tempi per il riconoscimento del diritto d’asilo (da uno a 2 anni), e con conseguente aggravamento delle condizioni di isolamento e ghettizzazione al suo interno. Ciò nonostante i migranti vengono trasferiti proprio nel megaCara di Mineo.
Vista la nuova emergenza umanitaria in corso in Medioriente ed in Nordafrica, proponiamo di rilanciare a livello regionale e nazionale la campagna “Diritto di scelta”, già organizzata 2 anni fa da numerose associazioni antirazziste durante l’Emergenza Nordafrica, chiedendo al Governo:
– il riconoscimento ai migranti sopravvissuti al tragico sbarco nella Plaia di Catania di poter accedere alle procedure di richiesta d’asilo nei paesi europei dove risiedono i familiari, come previsto da Dublino III, garantendo comunque la protezione umanitaria per tutti/e.
– il riconoscimento ai migranti già presenti nel territorio italiano ed a quelli che arriveranno nei prossimi mesi in Italia di poter accedere alle procedure d’asilo nei paesi europei dove risiedono i familiari, come previsto da Dublino III, garantendo comunque la protezione umanitaria per tutti/e dal momento che tutti i migranti provengono da paesi in cui vi è una guerra civile o, in ogni caso, una situazione di estremo pericolo.
– un’accoglienza degna finchè i migranti permangono in Italia e cioè tempi di permanenza minimi nelle strutture, affidamento ad enti competenti (con procedure chiare e documentate sulle gare d’appalto per l’assegnazione degli incarichi agli enti gestori), presenza di interpreti, mediatori, presidi medici e operatori umanitari all’interno delle strutture, accesso libero ad organizzazioni umanitarie ed a associazioni antirazziste locali.
– il venir meno di qualsiasi tentativo di respingimento collettivo dei migranti che arrivano sulle nostre coste in cerca di protezione, con particolare riferimento ai cittadini egiziani sistematicamente respinti in Egitto (nonostante la situazione assolutamente critica e pericolosa in cui versa il paese) ed ai cittadini siriani, anch’essi in fuga da una guerra civile.
Dopo l’ennesima strage di migranti nella Plaia di Catania, conseguenza delle vergognose leggi liberticide della fortezza Europa, questo passo rappresenterebbe una necessaria assunzione di responsablità da parte delle istituzioni italiane di fronte ad una situazione così drammatica.
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