La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 17 febbraio 2017, n. 13, “Disposizioni urgenti per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell’immigrazione illegale”, in vigore dal 18 febbraio 2017, è stata accompagnata da numerose critiche. Solo ieri Antonello Ciervo di Asgi ci indicava alcuni dei profili più palesemente incostituzionali del Decreto.
Ora Asgi, che già aveva presentato un commento alle previsioni che il ministro della Giustizia aveva anticipato la scorsa estate, prende una netta posizione insieme a Magistratura Democratica, sollecitando “un’ampia mobilitazione sia dei giuristi che della società civile al fine di contrastare quanto sta avvenendo”, attraverso la diffusione di un documento di analisi del Decreto Legge.
Segnaliamo di seguito la posizione di MD e Asgi:
D.L. 13/2017, sempre più distanza tra giudici e cittadini stranieri
(versione inglese qui)
Il decreto legge 13/2017 costituisce un’occasione mancata. Invece di mettere mano con un organico disegno di legge al Testo Unico in materia di immigrazione, si è fatto ricorso alla legislazione d’urgenza (ma alcune disposizioni si applicano addirittura decorsi 180 giorni dall’emanazione del decreto) per compiere scelte che vanno nella direzione di un oggettivo allontanamento dal Giudice del cittadino straniero.
In questa senso vanno la limitazione del contraddittorio attraverso l’uso delle videoregistrazioni dell’audizione del richiedente – non accompagnata dalla comparizione delle parti e di un mediatore linguistico-culturale – e la riduzione delle garanzie processuali attraverso l’eliminazione dell’appello. Altre norme, quali la previsione di sole 14 sezioni specializzate, determinano ulteriormente l’oggettivo allontanamento del cittadino straniero dal Giudice.
Criticabile, poi, la decisione di accentuare gli strumenti di rimpatrio forzoso e di non fornire alcuna disciplina alla fase di prima accoglienza e identificazione dei migranti nei c.d. “punti di crisi” (hotspot), nonostante la recente condanna della Grande Camera della Corte EDU nel caso Khlaifia c. Italia.
Il complessivo contenuto del decreto legge, nel limitare oggettivamente l’accesso alla giurisdizione da parte dei migranti e nel rafforzare il ruolo della gestione amministrativa delle procedure in cui si evidenziano delicatissimi profili di tutela delle libertà individuali, ripropone forme di diritto speciale per gli stranieri, in materie che riguardano i principi fondamentali di pari dignità e uguaglianza di tutte le persone.
Per tali ragioni si auspica che in sede parlamentare si tenga conto delle gravi criticità evidenziate per pervenire ad una riforma complessiva della protezione internazionale e del testo unico sull’immigrazione, che ne elimini gli aspetti di maggiore iniquità e inefficacia.
Il Documento ASGI – Magistratura Democratica
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