Secondo il gruppo lombardo della Lega Nord, la presenza di persone di origine straniera nelle mense aumenterebbe il rischio di malattie. Proprio così. Per questo, la consigliera regionale Maria Teresa Baldini ha presentato un emendamento, in discussione in commissione regionale Sanità fra i suggerimenti relativi al prossimo programma di lavoro della Commissione europea. Nello specifico, l’emendamento chiede di aggiungere dopo le parole “sicurezza alimentare” la frase: “Con particolare attenzione alle problematiche infettive dovute anche all’impiego di personale immigrato nei processi di produzione, distribuzione e somministrazione di alimenti negli ambienti scolastici, sanitari e sociosanitari”.
Dopo la proposta di concedere i fondi Nasko e Cresko solo alle donne residenti in Lombardia da almeno cinque anni – con l’esclusione, di fatto, di moltissime donne di origine straniera – (ne abbiamo parlato qui), dopo il tentativo, fortunatamente fallito, di impedire l’attribuzione del pediatra di libera scelta ai minori figli di genitori privi di permesso di soggiorno (ne abbiamo parlato qui), il gruppo lombardo della Lega Nord torna all’attacco.
Questa volta, però, Baldini si è spinta forse oltre. Il gruppo Maroni Presidente si è infatti dissociato dalla proposta, etichettandola come “una presa di posizione del tutto personale. Per noi – ha specificato il capogruppo Stefano Bruno Galli – i controlli nell’ambito della sicurezza alimentare devono infatti essere effettuati indistintamente a tutto il personale coinvolto nei processi di produzione, distribuzione e somministrazione di alimenti negli ambienti scolastici e sanitari”.
Baldini non è nuova a queste “prese di posizione”. Commentando l’ipotesi avanzata da Palazzo Marino sulla possibilità di usare le caserme dismesse per l’accoglienza di persone rom e sinti, la consigliera maroniana dichiarava: “Il sindaco Giuliano Pisapia vuole concedere le caserme in disuso ai rom? Bene, però dovrebbe completare l’opera chiudendole, immediatamente dopo, con i rom dentro. Sarebbe l’unico modo per avere un censimento puntuale su tali soggetti, sulle vaccinazioni dei bambini affetti da tbc” (ne abbiamo parlato qui). Era sempre Baldini a schierarsi contro la possibilità di estendere il diritto di scegliere il pediatra per i figli dei cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno, definendoli “un’invasione del nostro tessuto sociale”. Ma anche la Lega Nord lombarda, che ora prende le distanze, non è nuova a iniziative che mirano all’esclusione dei cittadini di origine straniera dal tessuto sociale e dai servizi della regione. E’ quello che ha denunciato Sara Valmaggi (Pd): “Con Maroni la paura del diverso sta diventando legge. Prima c’è stato il no al pediatra, poi la cancellazione dei contributi a chi non risiede in Lombardia. È in atto una deriva che va fermata”.
Anche dalla maggioranza arrivano critiche all’emendamento: Stefano Carugo (Nuovo centrodestra), ironizzando (“Se vuole che si riapra il lazzaretto perché teme che gli immigrati ci riportino la peste a Milano lo faccia sapere”), invita a non diffondere “falsi allarmismi sugli immigrati”.