Bocciata dalla Corte costituzionale la legge della Regione Lombardia relativa alla costruzione di nuovi luoghi di culto. La norma, ratificata nel gennaio 2015, prevede una serie di regole urbanistiche particolarmente restrittive per la creazione di nuove sedi per le diverse confessioni: un testo che, secondo il governo, violerebbe diversi articoli della Costituzione, tra cui i principi di uguaglianza dei cittadini e delle diverse fedi religiose. Proprio per questo l’esecutivo aveva impugnato la legge davanti alla Consulta, nel marzo 2015. Martedì 23 febbraio è arrivata la sentenza della Consulta, che ha bocciato la norma: per leggere le motivazioni, si dovrà attendere ancora qualche giorno, quando la sentenza verrà depositata.
Ma la bocciatura non sembra fermare la Lega Nord: il capogruppo in Regione Lombardia Massimiliano Romeo ha annunciato la presentazione di “un nuovo progetto di legge”, commentando che la decisione della Consulta sarebbe “la conferma che siamo di fronte alla resa dello Stato italiano di fronte all’Islam”, ma “noi non ci arrendiamo, non intendiamo far diventare Milano e la Lombardia una enclave del Califfato”. “La sinistra esulta: Allah Akbar”, è stato il commento, affidato a Twitter, del governatore leghista Roberto Maroni.
Le reazioni leghiste sembrano tradire una certa base ideologica alla legge. Ma il rispetto dei diritti, sanciti peraltro dalla Costituzione, dovrebbe essere l’obiettivo di tutte le forze politiche. O ci sbagliamo?