Una bomba finta, di carta. E un messaggio: “Ius Soli la vera bomba dell’Europa”. E’ quanto è stato rinvenuto ieri a Nardò, in provincia di Foggia. Ma anche a Pesaro, Catania, Salerno, Battipaglia, Pagani, Fondi. Una serie di “azioni” rivendicate dal movimento di estrema destra Forza Nuova: “I terroristi di Bruxelles non sono i profughi di oggi, ma sono figli e nipoti degli immigrati giunti in Europa decenni fa – ha dichiarato Roberto Fiore, segretario nazionale del movimento di estrema destra – questo evidenzia che l’integrazione è fallita”.
Proprio ieri, in Senato si sono tenute alcune audizioni sulla riforma della legge di cittadinanza. A queste audizioni ha partecipato anche Lunaria: perché da anni, insieme a molte altre associazioni, sollecitiamo un passaggio dall’attuale ius sanguinis allo ius soli. Un cambiamento che finalmente adeguerebbe la normativa nazionale alla realtà attuale, composta da persone nate e cresciute in Italia, ma considerate, ancora e sempre, straniere, e che per questo subiscono costanti discriminazioni. Una modifica necessaria, come sottolineato anche da Lunaria (si veda qui.).
Non è la prima volta che Forza Nuova palesa la propria contrarietà alla riforma sulla cittadinanza. E non è la prima volta che lo fa utilizzando non tanto argomentazioni precise, quanto piuttosto toni allarmistici; in questo caso, strumentalizzando i recenti attacchi che hanno sconvolto Bruxelles.
Emblematico, in particolare a fronte delle parole di Fiore, che una delle “bombe” sia stata sistemata a Nardò, area dove molti cittadini di origine straniera, impiegati come braccianti agricoli, subiscono situazioni lavorative al limite dello schiavismo (per approfondimenti qui). Condizioni che evidentemente non favoriscono “l’integrazione” sollecitata da Forza Nuova, ma che piuttosto mantengono le persone in condizioni di sfruttamento, vulnerabilità e marginalità: ma Forza Nuova sull’argomento non prende parola. Si limita, piuttosto, a cavalcare in modo sterile la paura di attacchi, per opporsi a un cambiamento su cui invece si sono espressi positivamente moltissimi italiani (sono più di 200mila le firme per la modifica della legge raccolte nel 2012 dalla campagna L’Italia sono anch’io), dimostrando una capacità di comprensione del reale molto più ampia rispetto a quella del mondo politico. Un cambiamento che noi, insieme a molte altre associazioni, sollecitiamo con urgenza. Perché la realtà italiana è già fatta da tante persone, la cui origine può forse essere straniera. Ma il cui presente è tutto italiano.