Il 23 febbraio 2017 viene diffuso un video nel quale due dipendenti del supermercato Lidl di Follonica, dopo aver sorpreso due donne rom a frugare in una “gabbia metallica” dove vengono lasciati rifiuti e prodotti fallati, le rinchiudono, bloccandone l’uscita con un muletto. La reazione delle donne è disperata. Un terzo dipendente filma col cellulare la scena. In pochissimo tempo, il filmato viene condiviso nella chat dei dipendenti del supermercato e poi diffuso pubblicamente in rete. I Carabinieri avviano un’indagine per sequestro di persona proprio dopo aver visto il video, loro stessi, in alcuni gruppi Facebook. Viene così rintracciata una delle due donne, Margherita, raccolta la sua dichiarazione e svelata l’identità dei tre aggressori. Il video nel frattempo diventa virale, tanto che la Lidl si vede costretta ad emettere un comunicato ufficiale per prendere le distanze dal suo contenuto, riservandosi di adottare tutti i provvedimenti necessari. L’opinione pubblica si divide tra chi riconduce l’episodio ad un chiaro esempio di xenofobia e razzismo, e chi lo sminuisce, definendolo una “bravata”. Ciò che colpisce della vicenda, non sono soltanto la violenza dell’atto e la crudezza del video, agghiaccianti e condannabili in quanto tali, ma anche il “successo” registrato dal video sulle piattaforme social, le centinaia di condivisioni, le migliaia di commenti, i milioni di visualizzazioni. Per una narrazione più dettagliata dei fatti, scarica qui la scheda.