Il 2 aprile 2019, 70 cittadini rom (dei quali 33 bambini e 22 donne, alcune in avanzato stato di gravidanza) arrivano nel quartiere di Torre Maura, a Roma, per essere alloggiati nella struttura di accoglienza in via dei Codirossoni. L’arrivo dei nuovi ospiti scatena la protesta di alcuni abitanti, sostenuti da un gruppo di militanti di CasaPound e Forza Nuova. Nel tardo pomeriggio, alcuni militanti di Forza Nuova gettano a terra il pane destinato ai rom e lo calpestano, urlando slogan razzisti. L’amministrazione comunale decide, allora, di trasferire il gruppo dei rom altrove. Sulla vicenda di Torre Maura, interviene persino l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR). Nei giorni successivi alle accese proteste e ai disordini, viene aperto un fascicolo per “istigazione all’odio razziale e apologia del fascismo”. A seguito delle indagini effettuate dalla Digos di Roma, gli investigatori depositano un’informativa con la quale sono segnalate a vario titolo all’Autorità Giudiziaria 41 persone, tra residenti ed esponenti dell’estrema destra. La vicenda di Torre Maura è rilevante sia sul piano mediatico sia con riferimento alle condizioni di vita delle periferie romane, che è spesso scenario di vere e proprie rivolte urbane contro i gruppi di popolazione più vulnerabili. Per maggiori dettagli, scarica qui la scheda.