Stormfront nasce negli Stati Uniti, nel 1990, come bacheca online di un candidato senatore nazionalista. Diventa poi un sito, gestito su di un provider texano, curato da Don Black, noto leader del Ku Kux Klan e membro del National Socialist White People’s Party. Con il passare degli anni, il numero degli utenti registrati al sito cresce in maniera esponenziale, per poi aprirsi anche all’estero. Stormfront.org sbarca anche in Italia con una sua sezione del forum che si afferma velocemente negli ambienti di estrema destra. Nell’ottobre del 2011, la Questura di Roma avvia un’indagine sulla sezione italiana del sito. 21 i cittadini italiani sottoposti a indagine per essersi associati, accomunati da una vocazione ideologica di estrema destra nazionalsocialista, allo scopo di diffondere on line e tramite volantinaggio ideologie fondate sulla “superiorità della razza bianca” e “sull’odio razziale ed etnico”, e di incitare a commettere atti di discriminazione e di violenza razzista. Da questo momento in poi, si sviluppano due grosse indagini, diversi oscuramenti del sito, differenti gradi di giudizio, esperiti sino alla Corte di Cassazione, e procedimenti ancora aperti. Il Tribunale di Roma, nella prima sentenza del 2013, riconosce in Stormfront una sorta di associazione a delinquere costituitasi tramite il web. La sua esemplarità sta nella capacità di essere passato agilmente dalla propaganda di idee razziste sul web all’istigazione a delinquere, sino all’azione concreta. Il contributo cerca di ricostruire l’intricato iter giudiziario, ancora non concluso. Scarica qui la scheda.