Il 24 ottobre 2016, il Prefetto di Ferrara emette un’ordinanza di sequestro parziale dell’ostello-bar “Amore e Natura” sito a Gorino, per poter destinare sei stanze della struttura all’accoglienza di 12 donne e 8 bambini provenienti da Nigeria, Costa d’Avorio e Guinea. Un passaparola fomenta gli animi dei cittadini di Gorino e di alcuni paesi limitrofi, che decidono di bloccare con automobili, bancali e bidoni di ferro i tre punti di accesso al paese. Con l’arrivo della sera, i numeri crescono e le persone che occupano le strade diventano più di duecento. Nicola Lodi, noto esponente locale della Lega, “celebre” per le ronde organizzate presso i campi rom, è tra le voci che danno più visibilità e manforte alla protesta con la sua presenza e attraverso i social media. L’autobus con donne e bambini a bordo resta bloccato a Comacchio. Nel frattempo, si sviluppa una lunga trattativa tra Carabinieri, Prefetto, Sindaco e residenti. Il Prefetto, alla fine, decide di rinunciare al trasferimento e di alloggiare temporaneamente donne e bambini altrove. I fatti di Gorino sono un chiaro esempio degli effetti che un certo tipo di narrazioni, sviluppate sui media e nel dibattito pubblico, possono avere sull’immaginario collettivo e di come possano alimentare atteggiamenti di ostilità e di violenza. Non si limitano al lessico, ma permeano, circoscrivono ed informano un certo modo di agire ed interagire con “il migrante”, spesso de-umanizzato con retoriche di alterità. Questa scheda, scaricabile qui di seguito, illustra alcuni di questi passaggi importanti.