Durante la notte del 10 novembre 2014, il centro di accoglienza situato in Viale Giorgio Morandi 153, nel quartiere di Tor Sapienza, a Roma, viene preso d’assalto da un gruppo di residenti. Il duro attacco sarebbe scoppiato a causa di un tentativo di aggressione subito da una donna nel parco sito a pochi metri di distanza dalla struttura. Pietre, bombe carta e petardi vengono lanciati contro l’edificio, mentre le persone presenti nel centro, impaurite, lanciano a loro volta oggetti verso la folla, e si barricano dentro la struttura, temendo che qualcuno riesca ad entrare per aggredirle fisicamente. Le forze dell’ordine intervengono per tentare di fermare gli atti di vandalismo e abbassare la tensione, ma il loro intervento non frena la collera dei partecipanti al presidio, che danno fuoco ad auto e cassonetti urlando agli agenti. La procura di Roma apre un’inchiesta per verificare se la manifestazione è stata organizzata spontaneamente dai cittadini o se dietro ci sia stata una rete organizzata. I fatti di Viale Morandi mostrano solo sconfitti: i residenti, che con la loro violenza razzista non hanno trovato la soluzione ai loro problemi, e gli ospiti del centro, trasferiti in un’altra area per garantire la loro incolumità. La scheda, scaricabile qui di seguito, racconta nel dettaglio l’accaduto.