Si moltiplicano le voci di denuncia della xenofobia e del razzismo che invitano a prendere le distanze in modo chiaro da chi alimenta atti, comportamenti e politiche di intolleranza e di rifiuto dei migranti. Tra le molte iniziative promosse in questi giorni, la lettera aperta che cento teologi e laici hanno inviato al Presidente della Cei e ai Vescovi italiani.
Secondo i firmatari: “Cresce sempre più una cultura con marcati elementi di rifiuto, paura degli stranieri, razzismo, xenofobia; cultura avallata e diffusa persino da rappresentanti di istituzioni. In questo contesto sono diversi a pensare che è possibile essere cristiani e, al tempo stesso, rifiutare o maltrattare gli immigrati, denigrare chi ha meno o chi viene da lontano, sfruttare il loro lavoro ed emarginarli in contesti degradati e degradanti. Non mancano, inoltre, le strumentalizzazioni della fede cristiana con l’uso di simboli religiosi come il crocifisso o il rosario o versetti della Scrittura, a volte blasfemo o offensivo.”
Per questo auspicano un intervento dei Vescovi volto a “dissipare i dubbi e a chiarire da che parte il cristiano deve essere, sempre e comunque, come il Vangelo ricorda”.
Il testo integrale della lettera è stato pubblicato sul sito dell’associazione Cercasi un fine: http://www.cercasiunfine.it/