C’è anche Lampedusa negli emendamenti alla Legge di stabilità presentati dall’esecutivo.
Il governo ha infatti previsto venti milioni di euro per migliorare le infrastrutture e i servizi a disposizione dei cittadini del comune di Lampedusa e Linosa, come “misura di compensazione” per la situazione del comune siciliano legato alla questione dell’immigrazione.
Nello specifico, al Comune di Lampedusa andrebbero assegnati 10 milioni di euro per il 2014, 5 milioni per il 2015 e altri 5 per il 2016, recuperati dal Fondo per lo Sviluppo e la coesione.
Per utilizzare questi fondi, il Comune dovrà presentare al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) “un piano di interventi in materia di incremento dell’efficienza della rete idrica, di riqualificazione urbanistica e di potenziamento e ammodernamento dell’edilizia scolastica, e di misure dirette a migliorare i servizi per la cittadinanza”. Il tutto entro il 31 marzo 2014.
Un intervento governativo dibattuto già all’inizio di novembre, durante l’incontro tra il Presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta, la Sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini e il Premier Enrico Letta: allora il presidente del Consiglio dichiarava che ”Abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti di Lampedusa, tanto che nella Legge di stabilità metterò un emendamento con opere compensative che riguarderanno l’isola diventata un simbolo”.
Il Comune di Lampedusa e Linosa ha spesso lamentato di essere stato abbandonato dallo stato davanti a una situazione decisamente problematica. In effetti, sono stati numerosi gli appelli della Sindaca a una più incisiva presenza del governo e a una maggiore responsabilità nazionale e internazionale nei confronti di quella che è una continua tragedia, ossia gli sbarchi delle persone che tentano di arrivare via mare in Europa spesso rischiando la vita.
Sono tanti i cittadini di Lampedusa che hanno visto corpi ormai privi di vita distesi sulle spiagge: una situazione purtroppo presente da prima del 3 settembre, quando la morte di 366 persone è riuscita a catturare l’attenzione della politica. Anche allora, i lampedusani hanno criticato ciò che hanno considerato “una passerella”. Come dargli torto, vista la situazione precedente, e anche quella successiva alla strage, quando alle tante promesse politiche non è seguito nulla di fatto.
Questo è la prima proposta concreta che arriva dall’esecutivo: un intervento importante per provare ad aiutare un comune a “fronteggiare la grave situazione socio-economica innescata dall’emergenza immigrazione” in cui si trova, come si legge nell’emendamento. Più che da quella che viene continuamente definita “emergenza immigrazione”, la crisi del comune siciliano sembra causata dall’inerzia dello stato. Speriamo che l’intervento previsto – se sarà approvato – muova da una concezione differente, non più emergenziale ma capace di costruire le basi per un miglioramento reale e strutturale.