La Lega Nord continua a dirsi non razzista, ma le dichiarazioni dei suoi esponenti fanno quantomeno sorgere dei dubbi.
Solo pochi giorni fa, il deputato leghista Gianluca Buonanno, durante il question time con il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, si tingeva il volto di nero affermando che “i nostri cittadini dovrebbero dire di essere neri per essere ascoltati”.
Oggi, invece, se la prende con il giornalista Gad Lerner, che ieri ha pubblicato sul suo blog un post proprio in merito alla ‘provocazione’ del deputato, che secondo Lerner farebbe parte di un tentativo di recuperare consensi.
La risposta di Buonanno non si è fatta attendere: “L’Italia ha il dovere di risolvere prima i problemi della sua gente. E poi guardi, non prendo certo lezioni da gente come Lerner…quell’ebreo…”, ha dichiarato il deputato leghista intervistato dal quotidiano Libero.
Allo stupore del giornalista Matteo Pandini, Buonanno afferma che Lerner “è un ebreo perché si vanta di essere ebreo, mi pare. Ci racconti Lerner, di quello che fanno ai palestinesi. Non mi pare si facciano tanti problemi con loro”. Per concludere: “Può aggiungere che quel Lerner è anche un radical chic al soldo di De Benedetti? Guardi, quello è un tirchio pieno di quattrini che fa il comunista!”
Immediate le scuse telefoniche del capogruppo leghista alla Camera, Giancarlo Giorgietti, che ha stigmatizzato il comportamento del collega. “Semmai attendo quelli del segretario leghista Salvini – reagisce Lerner- che ha sdoganato la campagna di diseducazione di massa in corso”.
Sulla questione è intervenuto Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha definito le affermazioni di Buonanno “espressioni deliranti”, “volgari stereotipi”, “locuzioni inaccettabili, ulteriormente rafforzate da farneticazioni sul conflitto mediorientale che lasciano intuire la sua spaventosa ignoranza”.
“Si tratta – ha proseguito Gattegna – di frasi e concetti gravissimi, soprattutto perché affermati da un parlamentare nel corso dello svolgimento del suo mandato. Pari responsabilità per quanto accaduto andrà attribuita ai vertici del suo partito se non dimostrerà, nelle modalità più adeguate, un’immediata e ferma presa di distanze”.