Sarà finalmente più facile, per una ragazza o un ragazzo di cittadinanza straniera, accedere al tesseramento nelle società calcistiche italiane affiliate alle Lega nazionale dilettanti.
Sono stati infatti eliminati i commi 11 e 11 bis dell’art. 40 delle NOIF (Norme Organizzative Interne) della FIGC, riferiti al tesseramento di ragazze e ragazzi privi di cittadinanza italiana e di età superiore ai 16 anni (o 14 in caso di “giovane dilettante”).
Grazie a queste modifiche, dalla prossima stagione tutte le società aderenti alla Lega potranno tesserare, fino al 31 dicembre, un numero illimitato di calciatori comunitari già tesserati all’estero, e fino a due calciatori non comunitari (prima della modifica il limite era di un giocatore).
Il Progetto MeltingSport e l’associazione Sport alla Rovescia, che da anni richiedevano una modifica delle NOIF attraverso la diffusione dell’appello Gioco anch’io, esprimono soddisfazione, anche se sottolineano che il lavoro da fare è ancora tanto. “La nuova normativa, significativamente migliore della precedente, porta ancora con sé alcune limitazioni e restrizioni da superare”, afferma l’avvocato Nicola Saccon, curatore della rubrica del Progetto Melting Pot Europa MeltingSport. Una di queste restrizioni è rappresentata proprio dall’imposizione di un limite numerico al tesseramento dei calciatori di cittadinanza non europea appartenenti alla categoria dilettanti: una scelta che, “sebbene vada nella direzione di una maggiore apertura, è quella maggiormente deludente della nuova normativa e, quindi, quella su cui si focalizzeranno le future richieste di modifica”, spiegano le associazioni. Se, infatti, alla base c’è la necessità di evitare pratiche di trafficking, secondo le associazioni la soluzione non è nell’imporre un limite numerico, bensì “nello sviluppare una normativa e un controllo costante che permettano la maggiore apertura possibile e nel contempo rigidi controlli e pesanti conseguenze, sportive e penali, per i soggetti che ponessero in essere pratiche scorrette”. In poche parole, si dovrebbe penalizzare chi compie un reato e non la potenziale vittima, impedendole di partecipare alle attività sportive.
Nella nuova normativa vengono inoltre eliminati ai fini dell’iscrizione, per i calciatori della categoria dilettanti mai tesserati in una Federazione estera, il requisito della residenza in Italia da almeno 12 mesi e quello della necessità del permesso di soggiorno valido fino al termine della stagione.
Rimandiamo all’articolo dell’avv. Nicola Saccon per i dettagli tecnici