Segnaliamo, qui di seguito, un articolo di Giuseppe Faso pubblicato sulla rivista Left l’11 novembre. L’articolo analizza i contenuti del “Piano nazionale d’Integrazione per titolari di protezione internazionale”, ovvero le linee guida operative per “integrare” nel tessuto sociale i migranti in possesso del titolo, ma di fatto non inseriti nella società. Tra gli obiettivi base quello “promuovere la convivenza con i cittadini italiani nel rispetto dei valori costituzionali e con il reciproco impegno a partecipare all’economia, alla vita sociale e alla cultura dell’Italia”. I beneficiari di protezione internazionale che saranno coinvolti nelle misure sono 74.853. Faso evidenzia i limiti e le trappole insite nel “piano”. Anche dello stesso linguaggio utilizzato nel testo. Ne viene fuori, di fatto, un “modello” emergenziale associato ad una costruzione di una immagine negativa di migranti e rifugiati, i quali anziché essere “integrati” (termine abusato nel linguaggio pubblico, dal quale lo stesso Faso ci mette in guardia), ovvero “inclusi” in una società accogliente, si ritrovano ad oscillare fra respingimenti o assimilazione forzata.
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