«Dopo che li abbiamo sradicati e costretti – pensiamo davvero di alzare il ponte levatoio delle nostre città e chiudere le porte? Oppure costruire nuovi ghetti, o recinzioni speciali? Per quanti di loro? E soprattutto per quanto tempo? Perciò la strada del razzismo, dei ghetti, e anche quella dei «numeri chiusi» non solo è immorale e assurda, ma alla fine è impraticabile».Così scriveva Pietro Ingrao, a proposito del «razzismo diffuso» nel nostro Paese, in un articolo che invito a rileggere su L’Unità. Un articolo di Filippo Miraglia su il Manifesto.