‘Le principali aziende europee di armamenti coinvolte nella vendita di sistemi militari al Medio Oriente sono le stesse aziende che stanno traendo profitti dalla crescente militarizzazione delle frontiere dell’Unione europea’: lo scrive la Rete italiana per il Disarmo, in un articolo pubblicato su Q Code Magazine. Un’analisi che, partendo dal dossier “Border wars: the arms dealers profiting from Europe’s refugee tragedy (Frontiera di guerra. Come i produttori di armamenti traggono profitto dalla tragedia dei rifugiati in Europa), promosso dalla ong olandese Stop WapenHandel e pubblicato dal Transational Institute.
“Il rapporto – si legge nell’articolo – analizza il fiorente mercato della sicurezza delle frontiere che ha saputo sfruttare gli annunci del programma di ‘contrasto all’immigrazione clandestina’. La risposta delle politiche dell’UE per i rifugiati, che si è concentrata sul contrasto ai trafficanti e nel rafforzare le frontiere esterne (anche in paesi al di fuori dell’Unione Europea), ha portato a consistenti aumenti di bilancio a tutto vantaggio dell’industria degli armamenti“.
Invitiamo a leggere l’articolo, cliccando qui.