Qualche giorno fa, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha lanciato una proposta durante l’incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, al fine di avviare un “protocollo” che consenta ai migranti ospitati nel Cara di Bari-Palese di essere impiegati, su base “volontaria”, in attività di pubblica utilità, come la pulizia di piazze e giardini della città. Il progetto di Decaro, che ricalca diverse proposte già lanciate anche in altri Comuni nel resto d’Italia, e che, secondo il sindaco rappresenterebbe un modo per favorire “l’integrazione” degli immigrati. L’adesione alle attività dovrebbe avvenire esclusivamente per scelta volontaria da parte dei richiedenti asilo ospitati nel Cara, mentre sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato, e a titolo gratuito.
La proposta ha suscitato critiche e polemiche. Netta la bocciatura della Cgil, che giunge tramite il suo segretario provinciale, Pino Gesmundo: “Questa idea che si possa “lavorare” senza un equo compenso è aberrante. Ed è scandaloso che il tutto sia ammantato da un nobile progetto con finalità di volontariato che viene proposto ed organizzato, però, dallo stesso soggetto che ne deve usufruire. Se stiamo ragionando di lavori di giardinaggio, pulizie varie e quant’altro, allora bisogna comprendere che la caratteristica fondamentale del lavoro subordinato in base alla attuale legislazione sta nel nesso tra prestazione resa dal lavoratore e l’obbligo del datore di lavoro di corrispondere una adeguata retribuzione. Il lavoro – sottolinea il segretario della Cgil Bari – va sempre remunerato, altrimenti è un sopruso”. E poi precisa: “In una terra come quella pugliese, martoriata da fenomeni di caporalato, sottosalario, lavoro nero fino a giungere a forme di vero schiavismo, come le cronache di questi giorni hanno dimostrato, a Bari istituzionalizziamo il lavoro “a gratis”. Siamo al razzismo istituzionale!”.
La Cgil rende noto che, in questi giorni, si sono autoconvocate presso la sede dell’organizzazione sindacale, a Bari, le associazioni di volontariato che si occupano di immigrazione, che insieme a Uil, Acli, Comunità degli Immigrati, Associazioni Studentesche, saranno impegnate nell’elaborazione di proposte alternative a quella fatta dal sindaco.