La campagna LasciateCIEntrare ha inviato all’On. Alfano, Ministro dell’Interno, una lettera per chiedere conto delle sorti dei “cittadini stranieri, trattenuti presso il Centro di soccorso e prima accoglienza (Cspa) di Contrada Imbriacola a Lampedusa, cittadini eritrei e siriani rispettivamente approdati sull’isola il 3.10.2013 e l’11.10.2013 e da allora illegittimamente privati della libertà personale come denunciato anche dall’ACNUR nel suo documento del 10 gennaio scorso”.
Ad oggi, dal Ministero non è arrivata alcuna risposta.
Pubblichiamo di seguito la lettera
Alla cortese attenzione del Ministro dell’Interno
On. Angelino Alfano
Roma, 12 gennaio 2014
Egregio Sig. Ministro
Le scrivo la presente a nome della campagna LasciateCIEntrare composta da numerose associazioni e singoli professionisti impegnati nella tutela dei diritti dei migranti. Stiamo seguendo con apprensione da settimane le sorti dei cittadini stranieri, trattenuti presso il Centro di soccorso e prima accoglienza (Cspa) di Contrada Imbriacola a Lampedusa, cittadini eritrei e siriani rispettivamente approdati sull’isola il 3.10.2013 e l’11.10.2013 e da allora illegittimamente privati della libertà personale come denunciato anche dall’ACNUR nel suo documento del 10 gennaio scorso (clicca qui per il comunicato dell’ACNUR).
Le condizioni di “detenzione” nel centro di Contrada Imbriacola – ufficialmente preposto al soccorso ed alla mera accoglienza e non alla detenzione amministrativa – sono disumane e degradanti, come peraltro testimoniato dal video andato recentemente in onda la sulla televisione di Stato Italiana, e confermato dalle dichiarazioni dei tre commissari della Lega Coop inviati ad ispezionare il centro stesso i primi giorni di Gennaio.
Ad oggi risulterebbe che dei 16 trattenuti 3 profughi eritrei siano stati trasferiti ad Agrigento mentre nel Centro sarebbero gli 13 profughi e tra loro la giovane Fanus, unica donna, peraltro in gravi condizioni psicofisiche dovrebbero essere trasferiti a Palermo ed a Agrigento per gli incidenti probatori
Con la presente quindi sono a chiederLe, a nome della campagna LasciateCIEntrare, di avere immediate informazioni circa:
– il numero di profughi che sono transitati nel centro di Contrada Imbriacola a partire dal 3 ottobre 2013
– la destinazione successiva dei migranti eritrei e siriani trasferiti ad Agrigento ed a Palermo per gli incidenti probatori
– A fronte del documento dell’UNHCR tempi, modi del trasferimento dei profughi ancora detenuti nei Cpsa italiani ( Lampedusa, Pozzallo, Cagliari)
– le motivazioni amministrative o giudiziarie del protrarsi per oltre 3 mesi del loro informale quanto illegittimo trattenimento
Sottolineiamo l’esigenza che il trasferimento dei soggetti vulnerabili e dell’unica donna (eritrea) presente a Lampedusa in data 11 gennaio 2014 sia effettuato con mezzi e modalità di accompagnamento che rispettino le condizioni di grave debilitazione fisica e psichica che un trattenimento così lungo a Lampedusa ha comportato in soggetti già provati dalla strage alla quale sono sopravvissuti.
In particolare si sottolinea l’esigenza assoluta che la giovane Fanus sia seguita
esclusivamente da personale e da mediatori di sesso femminile, e comunque non da personale in divisa auspicando che venga accolta a Palermo in una situazione familiare, della quale si ha notizia della certa disponibilità presso i laici Comboniani, che già in passato hanno ospitato altre donne superstiti di stragi in mare.
Le chiediamo inoltre di essere autorizzati a visitare quanto prima i Cpsa di Lampedusa, Pozzallo e Cagliari in modo da verificare lo stato di salute e le modalità di detenzione dei profughi ancora ivi presenti.
Certi di una Sua tempestiva risposta, attesa la gravità evidente della situazione, porgiamo distinti saluti
Per la campagna ed il coordinamento LasciateCIEntrare
La portavoce
Gabriella Guido