A Buon Diritto, ActionAid, ASGI, Black lives matter Roma, Caritas Roma, Centro Astalli, CIR, Comunità di Sant’Egidio, Focus – Casa dei diritti sociali, Intersos, Laboratorio 53 , MEDU, MSF, Médecins du Monde France – Missione Italia e Pensare Migrante hanno realizzato un monitoraggio per verificare le difficoltà che possono incontrare le persone che chiedono l’iscrizione anagrafica a Roma. In diversi casi, hanno rilevato come le norme in vigore non sempre vengono seguite. Le prassi attuate si discostano dalla normativa, anche in maniera macroscopica. Chi è escluso dai registri anagrafici è nei fatti escluso, ad esempio, anche dal Servizio Sanitario nazionale e dall’accesso al welfare. Eppure soprattutto oggi, in piena crisi sanitaria è fondamentale che le persone possano accedere ai loro diritti fondamentali. La mancata iscrizione anagrafica può determinare un grave pregiudizio nella sfera sanitaria, sociale ed economica delle persone respinte. Per questa ragione è indispensabile che le procedure attuate negli uffici anagrafici del Comune di Roma siano rese conformi alla legge e applicate in modo inclusivo. L’anagrafe è un potente dispositivo di filtraggio, selezione, gerarchizzazione. È un confine invisibile ma reale: divide chi è iscritto all’anagrafe da chi, alla luce della propria condizione personale o delle caratteristiche della propria dimora, è respinto. È membro a pieno titolo della comunità territoriale soltanto chi consegue l’iscrizione anagrafica.
Per tutti questi motivi, le associazioni hanno sottoscritto un documento per proporre le iniziative che da subito l’amministrazione del Comune di Roma può assumere per garantire i diritti.