ICS- Consorzio Italiano di Solidarietà e Fondazione diocesana Caritas hanno elaborato insieme un dossier sull’accoglienza dei richiedenti asilo e titolari di protezione a Trieste, frutto di un lavoro di elaborazione di dati statistici. La ricerca ha previsto dapprima l’individuazione di un periodo di studio sufficiente per comprendere l’andamento dei flussi, e successivamente ha provveduto alla raccolta e all’organizzazione dei dati riguardanti la
presenza di richiedenti asilo nei sistemi di accoglienza sul territorio. Nel dossier, vengono analizzati la composizione e l’andamento dei flussi, la tipologia dell’accoglienza attivata nei diversi periodi dell’anno e gli esiti delle domande d’asilo. Tutti i dati raccolti sono stati elaborati in modo da fornire una visione d’insieme, mostrando come, nonostante l’aumento dei flussi in determinati periodi dell’anno, il sistema di accoglienza a Trieste riesca a funzionare sia in situazioni di emergenza che nell’accoglienza diffusa. Un dato molto positivo che emerge dalla lettura del dossier è che, diversamente da quanto, purtroppo, avviene in molte altre città italiane, a Trieste, il ricorso a strutture emergenziali di prima accoglienza ha avuto una effettiva natura “temporanea”, perseguendo piuttosto l’obiettivo di stabilizzare un sistema di accoglienza diffusa ed integrata nel territorio. L’esperienza realizzata a Trieste evidenzia come sia possibile contenere e risolvere in tempi relativamente brevi situazioni di emergenza, senza cadere nella logica dei centri di emergenza che diventano permanenti, ma che è possibile gestire un cambiamento sociale con interventi mirati di inclusione sociale e dotando il territorio di strutture di accoglienza che opereranno sul medio-lungo periodo. Altro dato molto interessante è che si evidenzia che, con larga maggioranza, le domande di protezione esaminate in sede amministrativa risultano fondate, con conseguente riconoscimento giuridico di una delle tre forme di protezione previste dall’ordinamento (status di rifugiato, status di protezione sussidiaria, status di protezione umanitaria). I dati evidenziano una realtà di elevatissimo tasso di accoglimento delle domande di protezione, che nel dibattito pubblico viene spesso misconosciuta, quando non apertamente
negata, per ragioni ideologiche o per altri interessi.