“Nella zona del paese che secondo le statistiche ha conosciuto dal 2008 il maggior incremento della disuguaglianza sociale, Alessandro e i suoi compagni ci tengono a dire che la terribile morte di Willy parla di un territorio che rischia di cedere alle droghe e al gangsterismo come modello di sviluppo alternativo alla fabbrica. E che gli argini a questo smottamento sono gli stessi che, in nome della salute pubblica e del bene comune, hanno provato a sciogliere il nodo irrisolto e spesso rimosso tra sviluppo e arretratezza dentro al quale sono cresciuti i mostri della contrada accanto“. A scrivere è Giuliano Santoro, su il manifesto dell’8 settembre 2020.