“Io che sono stata vittima dell’odio dell’Italia fascista sento che, dopo anni, sta ricrescendo una marea di razzismo e di intolleranza che va fermata in ogni modo”. Queste le parole pronunciate, ieri, dalla senatrice a vita, Liliana Segre, durante la conferenza stampa, a Palazzo Madama, dove ha presentato la proposta di legge (Atto Senato n. 362, XVIII Legislatura) per l’istituzione di una “Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”, di cui lei è prima firmataria (clicca qui per seguire l’iter procedurale in Senato).
Il Disegno di Legge, che raccoglie l’invito del Consiglio d’Europa a istituire tale organo all’interno della No Hate Parliamentary Alliance, è stato sottoscritto anche dai senatori a vita Elena Cattaneo, Renzo Piano e Carlo Rubbia e dai senatori Loredana de Petris, Pietro Grasso, Emma Bonino, Maurizio Buccarella, Vasco Errani, Francesco Laforgia. L’atto è stato assegnato in Senato alla commissione Affari Costituzionali lo scorso 26 giugno.
La proposta, se accolta, garantirebbe il seguito del lavoro avviato nella scorsa legislatura dalla Commissione Joe Cox ma in questo caso la composizione prevista sarebbe solo Parlamentare.
Il disegno di legge consta di tre articoli. Il primo istituisce la Commissione bicamerale di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo, definisce il numero di commissari e le modalità di nomina. Il secondo specifica i compiti della Commissione, sia di controllo, che di reperimento e sistemazione della legislazione interna e internazionale. Regola la raccolta di dati e informazioni sulle stesse materie, anche attraverso pubblicazioni periodiche.
Il terzo articolo riguarda l’organizzazione interna della Commissione, le modalità di votazione, la pubblicità delle sedute, la disponibilità di personale amministrativo e pone le spese per il finanziamento della commissione a carico in pari misura dei bilanci interni delle due Camere.
“L’odio non è un fatto di questi giorni: dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, i vinti per anni tennero per sé certi discorsi ma la storia è terribile, rende tutti dei vinti: e certi discorsi tenuti nascosti riemergono, il tempo passa, i testimoni muoiono, e ritornano alla luce i sentimenti più osceni”, commenta la senatrice.
Alla luce di ciò che accade oggi, aggiunge: “Bisogna lavorare contro la fascistizzazione del senso comune che sta appena un gradino sopra l’indifferenza che 80 anni fa ha coperto di vergogna l’Italia fascista”. L’intento finale è proprio quello di mettere a punto metodi di isolamento delle “insopportabili manifestazioni di odio capillarmente diffuse” attraverso i diversi mezzi di comunicazione, a partire dal web che, a sua detta, rappresenta il più ampio bacino di odio e di intolleranza presente sul pianeta”.
E conclude: “Noi chiediamo i fatti, non più le parole. Per prima la politica ha il dovere di insegnare alle persone come comportarsi e non fomentare l’odio”.