Pdl, Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno bocciato in Consiglio Regionale della Lombardia la mozione presentata da Umberto Ambrosoli di Patto Civico e sostenuta da PD e Movimento 5 Stelle, che chiedeva il riconoscimento “dell’assistenza sanitaria di base anche per i minori non regolari” con “l’attribuzione del pediatra di libera scelta e l’erogazione di determinate prestazioni sanitarie per i figli di immigrati extracomunitari senza permesso di soggiorno”.
Una “battaglia ideologica”, l’ha definita l’Assessore alla Sanità Mario Mantovani (Pdl), affermando che “i bambini degli irregolari possono già contare su un’ampia offerta di prestazioni offerte dal nostro sistema sanitario”. Come è giusto che sia, visto che quello alla salute è un diritto inviolabile per tutti, bambini degli irregolari compresi.
Le prestazioni a cui fa riferimento Mantovani sono, però, solo quelle di carattere urgente ed essenziali, sulla carta già garantite – fortunatamente – a tutti gli immigrati privi del titolo di soggiorno.
Quello che forse Mantovani non sa, è che il 20 dicembre scorso la Conferenza Stato-Regioni ha approvato le “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera”, che dovrebbero essere recepite in tutta Italia. Il Friuli Venezia Giulia, ad esempio, si è adeguato da poco, con una delibera (ne abbiamo parlato qui). Il pediatra per i figli delle persone prive di permesso di soggiorno è già una realtà anche in Umbria, Toscana e a Trento, come ha ricordato il promotore della mozione Ambrosoli.
Il consigliere del Pd Fabio Pizzul ha annunciato che chiederà l’audizione delle associazioni Caritas e Naga in commissione Sanità, per testimoniare “che così come vengono erogate, le cure non garantiscono rispetto per i minori ed efficacia”.
A proposito della vicenda, l’Asgi ha diffuso un comunicato, che pubblichiamo di seguito:
3 luglio 2013
Il voto contrario alla mozione presentata da Patto Civico e Partito Democratico che chiedeva l’accesso alla pediatria di base ai bambini stranieri anche se privi di permesso di soggiorno lede i diritti fondamentali dei soggetti già vulnerabili, viola il rispetto di obblighi nazionali ed internazionali, contrasta con le scelte operate dalla conferenza Stato Regioni.
La scelta operata ieri dal Consiglio Regionale lombardo ignora infatti che, come confermato da pronunce proprio del Tribunale di Milano, il minore non può mai essere considerato “irregolare” essendo comunque non espellibile ai sensi dell’art. 19 della legge italiana sull’immigrazione. Inoltre sia l’art. 35 dello stessa legge e la Convenzione ONU per i diritti del fanciullo all’art. 24 garantiscono il diritto di ogni minore di “beneficiare dei servizi medici” senza alcuna discriminazione, indipendentemente dalla loro nazionalità, regolarità del soggiorno o apolidia .
Infine l‘Accordo che la Conferenza Stato-Regioni ha recentemente elaborato proprio allo scopo di rendere uniforme ed efficace l’accesso dei migranti ai servizi sanitari su tutto il territorio italiano prevede il riconoscimento del pediatra di libera scelta anche per i minori senza regolare permesso di soggiorno.
La scelta della regione Lombardia è dunque in contrasto con tali norme; ma è anche una scelta miope e inefficiente perché meno difficoltà nell’erogazione delle prestazioni e una precoce diagnosi delle malattie grazie alla maggiore prevenzione si traduce in costi inferiori per la Pubblica Amministrazione e permette una migliore salvaguardia della salute collettiva.
Ancor piu’ fuori luogo e frutto di totale ignoranza delle norme sono poi le dichiarazioni rese ieri da alcuni politici regionali che hanno richiamato la questione della segnalazione degli irregolari da parte del medico: in proposito ASGI ricorda che ai sensi dell’art. 35 del T.U. sull’Immigrazione “l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità” dunque a nessuno sia esso pediatra, medico ospedaliero o chi altro è consentito operare segnalazioni a seguito di accesso alle cure sanitarie.
ASGI , come ha già fatto in passato, promuoverà in tutte le opportune sedi ivi compresa quella giudiziaria, tutte la azioni possibili affinché siano rispettate le norme nazionali e internazionali e sia tutelato il diritto alla salute di tutti, migranti compresi.
Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione