Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato diffuso dalle associazioni che hanno sostenuto la lotta dei rom rifugiatosi nella Basilica di S.Paolo dal 22 al 24 aprile 2011.
Questo è il comunicato delle associazioni, dei movimenti di singoli cittadini e partiti redatta la sera del 24 aprile.
Di seguito una breve nota di Cristina Formica dell’arci di Roma sulla cronaca delle tre giornate di S.Paolo.
Dopo tre giorni di dura lotta, Roma solidale trova le risorse per garantire una prima reale, dignitosa accoglienza alle famiglie Rom sgomberate durante la Settimana Santa dalla giunta Alemanno. Assicurare un tetto, l’integritá dei nuclei familiari e il diritto alla permanenza sul territorio sono le condizioni minime per le politiche necessarie di qualsiasi paese civile e democratico. Per questo, diamo atto alla Caritas e alla Comunitá di Sant’Egidio dell’impegno col quale hanno contribuito a costruire una soluzione che per la prima volta ha accolto le richieste dei Rom. Il nostro auspicio é che le giornate di S. Paolo segnino la fine del cosiddetto PIANO NOMADI, prodotto della politica confusa e contraddittoria della giunta Alemanno, fatta di sgomberi e “sicurezza-spettacolo”. Le associazioni e i movimenti che hanno collaborato con le realtá di base e i singoli cittadini per la felice conclusione di questa lotta, vigileranno per contrastare qualsiasi sgombero. Buona Pasqua e buon 25 aprile, quindi, a tutta la cittá di Roma ed ai Rom in essa ospitati. Ricordando Vittorio Arrigoni, RESTIAMO UMANI!
Coordinamento Tre Giornate Rom a San Paolo
L’arci di roma vuole ringraziare anche a nome dei rom, tutti quelli che hanno sostenuto questa iniziativa.
A buon diritto
Action
Aiz onlus
Arci Roma
AIZO
casa dei diritti sociali
Ass. Popica
Ass. Stalker
BPM – Blocchi Precari Metropolitani
Casa dei diritti Sociali
Collettivo antagonista Primavalle
Comitato ex Casilino 900
Comunità di Base S. Paolo
CSOA ex Snia
CSOA La Strada
Donne Contro il Razzismo- Casa Internazionale delle Donne
Federazione Romanì
Forum Immigrazione PD
Funzione Pubblica CGIL Roma Ovest
Osservatorio Antirazzista Pigneto
Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese
Rifondazione Comunista Fds
Sinistra ecologia e libertà
PROCIV ARCI
circolo ARCI rising love
Stalker
Andrea Catarci
Gianluca Peciola
Fabio Nobile
Daniele Ozimo
Augusto Battaglia
Monica Rossi e tutti i cittadini\e che sono passati per sostenere le lotta dei rom (e molti altre ancora )
LE TRE GIORNATE DI S. PAOLO
22 aprile: ennesimo sgombero dei Rom a Roma, a cui l’ARCI ed altre associazioni assistono impotenti. 150 Rom rumeni abitano in baracche a via dei Cluniacensi, una strada periferica di quasi campagna, e si andranno a sommare agli altri centinaia di Rom sgomberati in vista della beatificazione di Papa Woityla. A qualcuno viene in mente di alzare la testa rispetto alla solita prova di forza del Comune, e tutti si dirigono verso la seconda chiesa più importante di Roma, la Basilica di S. Paolo fuori le mura. Si entra velocemente, i bambini iniziano a giocare mentre le donne pregano: la comunità è di religione ortodossa, festeggerà la Pasqua domenica come i cattolici. Le associazioni mediano l’accoglienza dei Rom all’interno della struttura vaticana, saranno ospitati in un capannone. Alcuni circoli ARCI portano alimenti e bevande. Il Comune di Roma propone di ricoverare solo donne e bambini, i Rom non accettano la divisione familiare. 23 aprile: alcuni Rom escono dal capannone per fare la spesa. Mentre le associazioni arrivano, la sicurezza vaticana impedisce il rientro di chi è uscito. Giungono anche la stampa e le televisioni, che riportano fedelmente quando accadrà in queste 3 giornate. Organizziamo un pranzo pasquale all’esterno di S. Paolo con i Rom rimasti fuori. La sera piove, durante la veglia pasquale la polizia impedirà l’entrata in chiesa anche ai fedeli, hanno paura che i Rom esclusi occupino ancora la chiesa. Il Comune non permette di piantare 4 tende per riparare i bambini dalla pioggia. La Comunità di S. Paolo ospiterà i Rom per la notte. Pasqua: allestiamo il pranzo, mentre i romani porteranno pasta, salame, colombe, cioccolato. Gli avanzi vanno alla Caritas per i Rom rimasti dentro. La situazione è tesa, ma fino a che non si troverà una soluzione non ce ne andremo. Pochi provano a polemizzare, arrivano anche 2 giovanissime famiglie fasciste urlando contro noi ed i Rom, che reagiscono con orgoglio. Alle otto di sera, rientrano i Rom rimasti all’esterno, dei pullman li trasferiscono in una struttura della Caritas. A Roma esiste ancora la solidarietà: Alemanno è costretto a sospendere gli sgomberi dei Rom. Ricordando Vittorio Arrigoni, siamo restati umani.(C.Formica)