Il quotidiano La Repubblica ha recentemente pubblicato, in un articolo di Alessandra Ziniti “Asilo negato ai migranti, in tre mesi oltre 12mila clandestini in più“, i dati resi noti in uno studio dell’Ispi (Istituto per gli studi di Politica internazionale) sulle conseguenze della politica dell’attuale Governo sui richiedenti asilo. I numeri pubblicati dall’Ispi, basati su informazioni in possesso del Viminale, dicono che nei tre mesi di vita del nuovo Governo, sono stati “prodotti” ben 12.450 nuovi “clandestini”. L’associazione Carta di Roma fa rilevare che l’uso del termine “clandestino”, comparso sulla prima pagina del noto quotidiano nazionale, allo scopo di criticare il governo, rischia, usando il suo stesso linguaggio, sul piano della comunicazione, di produrre gli stessi effetti negativi. “Il termine clandestino è una delle colonne portanti dei discorsi di odio, dell’hate speech; è uno strumento della cattiva politica, un termine usato dalla propaganda della paura per dare un nome al “nemico”, e quindi per questo va cancellato dal linguaggio giornalistico, perché produce una percezione distorta del fenomeno migratorio. Ovviamente, l’articolo è stato ripreso da numerosi siti online di informazione con l’effetto devastante di riprodurre e diffondere il termine “clandestino”.