Segnaliamo un articolo pubblicato il 7 agosto su Internazionale e scritto dal giornalista Stefano Liberti. Si affronta ancora una volta la tragedia che ha visto, nei giorni scorsi, morire nel foggiano ben 16 braccianti, tutti cittadini stranieri (noi ne abbiamo parlato qui). Ma si va oltre la mera cronaca, per alzare lo sguardo più in alto e dare una lettura di quanto accaduto. “Il caporalato è un effetto della mancata organizzazione, non una causa. È un meccanismo di intermediazione informale che prospera grazie all’assenza di un sistema di organizzazione del lavoro in agricoltura. C’è poi un altro tema che riguarda tutti noi nella nostra quotidianità: quello del cibo a basso costo”, scrive Liberti. E conclude: “Perché quando noi compriamo sottocosto, c’è sempre qualcun altro che quel costo lo sta pagando”.