Vi proponiamo la lettura dell’articolo di Annamaria Rivera, pubblicato sul blog di MicroMega il 7 marzo. E’ un tentativo di mostrare che nella lunga storia del neo-razzismo italiano, ripercorso nelle sue tappe essenziali, ci sono anche pesanti responsabilità dei governi di centro-‘sinistra’, i quali hanno contribuito a condurci nel baratro attuale. Oggi, sottolinea l’antropologa, è evidente che si sia “raggiunto il culmine” della dialettica perversa fra razzismo istituzionale e razzismo “popolare”, della quale lei stessa scrive da molti anni. “E ciò non solo a causa di una produzione legislativa essa stessa d’impronta apertamente sicuritaria e discriminatoria, la quale non fa che titillare, legittimare, alimentare il senso comune intollerante e i diffusi sentimenti di ostilità verso gli altri. Ma anche grazie al ricorso a una strategia propagandistica, ben congegnata e ben pagata, che è divenuta ormai, come nei regimi totalitari, strumento di governo e, al tempo stesso, di manipolazione delle masse: le due dimensioni vanno facendosi sempre più intercambiabili o addirittura coincidenti, insieme con la costante violazione del principio democratico della separazione dei poteri“. L’autrice sottolinea come stiamo assistendo solo “all’intensificazione progressiva del già citato circolo vizioso del razzismo”, già nata ed esistente da tempo.