Pubblichiamo qui di seguito il comunicato stampa dell’Arci a proposito degli accordi raggiunti nel vertice Ue-Turchia del 29 novembre a proposito del rafforzamento delle frontiere per fermare i profughi “in cambio” di tre miliardi di euro.
3 miliardi alla Turchia per fermare i profughi
La domenica delle salme
“Il nostro principale obiettivo è contenere il flusso dei migranti verso l’Europa”, ha dichiarato il presidente del consiglio Ue, Donald Tusk, all’apertura del vertice dei governi Ue tenuto domenica 29 a Bruxelles.
Quel che Tusk non ha detto è che per raggiungere questo obiettivo l’Ue è pronta a chiudere gli occhi sul rispetto dei diritti umani che invece, a parole, tutti invocano.
In cambio di tre miliardi di euro “iniziali” la Turchia si impegna a fermare i migranti nei campi profughi (dove già vivono 2 milioni di rifugiati siriani), impedendogli di mettersi in viaggio per l’Europa e di rispedire rapidamente nei paesi di origine i migranti che “non necessitano di protezione”.
Consapevoli del fatto che la guerra in Siria, e quelle a diversa intensità che sono ancora in corso in tutta la regione medio orientale, difficilmente si spegneranno nel breve periodo e non avendo alcuna intenzione di assumersi la responsabilità di dare asilo a chi è vittima di quelle guerre, i governi europei puntano tutto sulla chiusura delle frontiere. Sull’innalzamento di altre barriere.
Si affidano per questo al governo turco, a cui chiedono un generico maggiore rispetto dei diritti umani proprio mentre ricevono la lettera del direttore e caporedattore del maggiore quotidiano di opposizione, sbattuti in carcere a Istanbul per le loro posizioni e che chiedono all’Europa di non chiudere gli occhi di fronte alla continue violazioni dei diritti umani che nel paese si compiono. Ultimo terribile episodio, l’uccisione con un colpo in testa dell’avvocato curdo Tahir Elci, noto per il suo impegno in difesa dei diritti civili e sostenitore di una soluzione pacifica del conflitto che oppone Ankara ai militanti curdi del PKK.
Ma forse i nostri rappresentanti non ritengono che i diritti umani siano uguali per tutti , solo così si spiega la farsa alla quale abbiamo assistito. Le conseguenze sono già davanti ai nostri occhi.
Per i profughi sarà ancora più difficile mettersi in salvo e aumenteranno i morti e gli scomparsi, oltre che le cifre richieste per arrivare nell’UE. Un favore ai trafficanti di essere umani che vedranno prosperare i loro affari.
Il governo turco si rafforza e può dettare condizioni, come l’accelerazione dei negoziati di adesione all’Ue incassando intanto l’eliminazione di visti per i cittadini turchi a partire dal prossimo anno. Il tutto sulla pelle dei migranti.
Una comunità ricca, potente e ‘democratica’come quella che si è incontrata a Bruxelles con il governo di Ankara avrebbe dovuto avanzare proposte di altro tipo, chiedere al governo turco di rispettare i diritti dell’opposizione e dei curdi fermando la persecuzione in atto, il rispetto dei diritti umani e una collaborazione per consentire il passaggio verso l’UE in sicurezza dei profughi.
Invece si è preferito agire perché la giornata di domenica, come avrebbe detto De Andrè, fosse una domenica delle salme,