La società assicurativa Admiral Insurance non differenzierà più le tariffe R.C. Auto sulla base della nazionalità dei clienti: si conclude così, con un accordo extragiudiziale, la causa anti-discriminazione promossa dal progetto “Antenne territoriali contro le discriminazioni” dell’Asgi.
Nei mesi scorsi, l’Asgi aveva chiamato la compagnia assicurativa davanti al Tribunale di Roma, a causa dell’applicazione di tariffe differenti a seconda della cittadinanza dei contraenti la polizza: un comportamento considerato discriminatorio, non solo dall’Asgi, ma anche dall’Unar e dalla Commissione europea.
Quest’ultima, rispondendo a un esposto inviato il 20 gennaio scorso dall’Asgi, con una lettera ufficiale sottolineava come la prassi seguita da alcune compagnie in Italia, ossia l’uso della cittadinanza dell’assicurato come fattore per definire le tariffe RC Auto, andasse contro al diritto dell’Unione europea, in quanto “restrizione discriminatoria della libertà di fruire di un servizio che non appare giustificata, poiché la cittadinanza non ha un impatto sulla capacità di guida degli utenti”.
In seguito alla causa promossa dall’Asgi, il gruppo EUI Limited, a capo della società Admiral Insurance, dal maggio scorso ha “modificato le tariffe nel rispetto dei principi di non discriminazione in base alla nazionalità ed alla cittadinanza, in piena osservanza al principio di legalità costituzionalmente garantito, adeguandosi alla normativa comunitaria in materia”, come si legge nella nota diramata dal gruppo stesso.
Una decisione accolta con soddisfazione dall’Asgi, che “auspica che tali scelte vengano fatte proprie da tutte le compagnie che ancora utilizzano, nella formazione della tariffa, il criterio della cittadinanza”.
La decisione della Admiral Insurance segue quelle analoghe della società Zurich e Quixa, ma esistono diverse situazioni in cui la nazionalità del contraente viene ancora utilizzata come fattore discriminante nella creazione di tariffe differenziate. A tal proposito, l’Asgi ricorda il processo antidiscriminatorio ancora pendente dinanzi al Tribunale di Bologna nei confronti della compagnia assicurativa on-line Linear, del gruppo UNIPOL, e anche l’I.S.V.A.P., in un’indagine trasmessa all’Unar il 10 gennaio 2012, sottolineava che il 25% del campione di compagnie assicurative esaminate applicava prezzi maggiorati in relazione alla nazionalità, alcune società addirittura penalizzando i cittadini stranieri sulla base della residenza.
Dopo le decisioni di alcune compagnie, allineate al diritto europeo e nazionale, resta da vedere se tutte le società assicurative seguiranno la raccomandazione dell’Unar ad applicare tariffe indipendenti dalla cittadinanza dei contraenti, nel rispetto del principio di non discriminazione.
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