Rispetto degli obblighi internazionali e degli impegni istituzionali, urgente modifica delle leggi, delle politiche e delle prassi discriminatorie che emarginano le comunità rom in Italia, risarcimento per le vittime delle violazioni dei diritti verificatesi a seguito dell’”emergenza nomadi”, avvio da parte della Commissione europea di una procedura d’infrazione ai sensi della Direttiva 43/2000. è quanto ha chiesto Amnesty International in occasione della presentazione del documento “Ai margini: sgomberi forzati e segregazione dei rom in Italia”.
Lo studio documenta la sistematica violazione dei diritti dei rom da parte delle autorità italiane, nonostante il Consiglio di Stato, il più alto organo di giustizia amministrativa, nel 2011 abbia dichiarato illegittima la cosiddetta ‘Emergenza nomadi’, piano con cui nel 2008 il governo aveva adottato leggi d’emergenza in relazione agli insediamenti rom.
Dopo la sentenza sembrava che qualcosa stesse cambiando. Nel febbraio del 2012 l’attuale governo ha presentato all’Unione Europea una Strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei camminanti, con l’obiettivo dichiarato di migliorare le condizioni attuali. Ma, ricorda Amnesty, tale strategia non si è tradotta in misure concrete, nessun tipo di intervento è stato compiuto in tal senso, nulla è stato fatto per cambiare la situazione, né per fermare gli sgomberi forzati che, benché riconosciuti come pratiche eccessive all’interno del documento governativo, in realtà continuano a essere perpetrati. I rom continuano a essere spostati in campi sempre più periferici, lontani dai servizi, dalle scuole, di fatto segregati: una discriminazione che si esplicita anche nell’esclusione dall’edilizia popolare.
Le cifre sono impressionanti: solo a Roma, nei primi sei mesi del 2012 sono state sgomberate oltre 850 persone dai campi informali, mentre a Milano oltre 400 persone sono state colpite da sgomberi dall’inizio del 2012 alla fine di luglio.
“Solo una settimana fa, il governo italiano ha ospitato il VI World urban forum, che ha sottolineato la necessità di migliorare la qualità della vita. E’ davvero giunto il momento che le autorità italiane smettano di aggirare i loro obblighi internazionali e migliorino la qualità della vita dei rom che vivono nei campi autorizzati e in quelli informali, fornendo loro un alloggio adeguato – cosa che e’ un loro diritto. Le famiglie rom devono essere messe in grado di integrarsi e di diventar parte della società in condizioni di uguaglianza’”, ha dichiarato Elisa De Pieri, ricercatrice di Amnesty International.
Il documento ‘Ai margini: sgomberi forzati e segregazione dei rom in Italia’ è disponibile all’indirizzo:
http://www.amnesty.it/italia-le-comunita-rom-ancora-segregate-e-senza-prospettive