L’Unar interviene con tre raccomandazioni che hanno l’obiettivo di prevenire discriminazioni nei confronti dei cittadini stranieri non comunitari nell’ambito del diritto all’abitazione e, in particolare, nell’accesso all’edilizia residenziale pubblica; in materia di iscrizione anagrafica e nell’accesso ai servizi assicurativi. Per quanto concerne alcune prestazioni relative al diritto all’abitazione e all’accesso dei cittadini stranieri non comunitari all’edilizia pubblica, l’Unar ha rilevato negli ultimi due anni un crescente numero di provvedimenti amministrativi adottati da parte degli enti locali volti a inserire surrettiziamente requisiti di accesso aggiuntivi quali quello di una residenza temporalmente protratta nel territorio nazionale o locale, al fine di pregiudicare la concreta possibilità di accesso ai servizi sociali ai cittadini stranieri non comunitari che ne abbiano diritto secondo la normativa vigente, con una percentuale di istruttorie relative a questo tipo di discriminazioni superiore al 12% del totale. Con la Raccomandazione N.15 i Comuni l’Unar raccomanda ai Comuni di non richiedere, per l’iscrizione anagrafica dei cittadini stranieri non comunitari requisiti aggiuntivi oltre a quelli previsti dalla normativa vigente (dlgs. 25 luglio 1998 n.286, T.U.I., art. 6 c.7.). Infatti, ricorda la raccomandazione, la residenza è “un diritto soggettivo perfetto per tutte le persone, italiani o stranieri regolarmente soggiornanti, che si trovino sul territorio nazionale in maniera non transitoria o occasionale”. In materia di assicurazioni, l’Unar sottolinea la necessità che le tariffe calcolate dalle compagnie assicurative siano indipendenti dal “tipo” di cittadinanza degli assicurati. Nella Raccomandazione n.16, riferisce che “la problematica relativa ad un ambito particolarmente complesso come quello delle assicurazioni auto, è nata da segnalazioni ricevute dal Contact Center da parte di cittadini stranieri che hanno lamentato premi assicurativi differenziali in relazione alla cittadinanza”. L’Unar ha dunque aperto un tavolo tecnico con l’Associazione nazionale imprese assicuratrici (Ania) e l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private (Isvap) per lo studio del fenomeno e una serie di analisi comparative. Dall’analisi conclusiva dell’Isvap “è emerso che il 25% del campione applica premi assicurativi maggiorati in relazione alla nazionalità e per quanto attiene al fattore residenza alcune compagnie che applicano maggiorazioni sulla nazionalità non tengono conto della residenza, mentre altre penalizzano i cittadini stranieri oltre che sulla base del fattore nazionalità anche sul fattore residenza”. L’Unar ha diffuso le raccomandazioni presso le Prefetture, la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, l’UPI e l’ANCI, e provvederà al periodico monitoraggio circa lo stato di attuazione da parte degli organismi competenti.
Raccomandazione UNAR n.14- Diritto all’abitazione e accesso all’edilizia residenziale pubblica
Raccomandazione UNAR n.15 – Iscrizione anagrafica
Raccomandazione UNAR n.16 – Tariffe differenziate polizze RCA