L’interruzione di Mare Nostrum? “Un grave errore , che ha provocato gravi perdite di vite umane”. Ad affermarlo è il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, durante l’audizione tenutasi oggi al Parlamento europeo a Strasburgo, in una sessione plenaria dedicata all’immigrazione. Secondo Juncker il rafforzamento dell’operazione Triton, il cui finanziamento, come deciso dal Consiglio europeo straordinario tenutosi pochi giorni fa a Bruxelles, verrà triplicato, “è stato solo un ritorno alla norma. Anormale – ha proseguito il presidente della Commissione – è stato lasciare sola l’Italia”. Juncker è intervenuto anche sul mandato di Frontex, sotto cui opera Triton: secondo il presidente della Commissione il ruolo di Frontex sarebbe più ampio del mero controllo dei confini – anche se non ha fornito ulteriori dettagli a riguardo – e dunque non ci sarebbe alcuna necessità di modificarlo, quanto piuttosto di mettere a disposizione i mezzi laddove servano, per intervenire anche in acque internazionali.
Junker si è espresso poi rispetto alle misure annunciate dal Consiglio straordinario, giudicandole “immediate, ma insufficienti”. Secondo il presidente di Commissione “è necessario che la nuova strategia dell’Europa sull’immigrazione preveda un meccanismo di quote che vada al di là della volontarietà”: il Consiglio europeo ha infatti previsto l’implementazione di un sistema di ricollocazione dei migranti tra i vari paesi membri, su base totalmente volontaria. Su questo assunto alcuni paesi, come la Gran Bretagna, hanno già dichiarato il proprio rifiuto ad accogliere persone, mentre Juncker sottolinea la necessità che “l’Europa faccia la sua parte con azioni di solidarietà condivisa [..] attaverso l’instaurazione di un sistema di quote diviso tra tutti i paesi membri”, che dovrebbe essere presentato il 13 maggio nell’ambito dell’Agenda della Commissione Ue sulle migrazioni.
A proposito della necessità di accogliere persone che scappano da conflitti e crisi chiedendo protezione, Junker si è soffermato sul concetto di “migrazione irregolare: se si chiudono le porte, è chiaro che la gente entra per la finestra. Dobbiamo lavorare per consentire alle persone di spostarsi in modo legale: è parte della soluzione”.
Un punto, quest’ultimo, che ha visto la forte contrapposizione del leader dell’Ukip Nigel Farage: “Non possiamo accettare milioni di migranti. Il pericolo degli estremisti dell’Isis è reale. E’ una minaccia alla nostra civiltà”, ha affermato in aula Farage, invitando l’Europa a seguire le politiche adottate dall’Australia: un paese che usa la marina militare per respingere le barche, e che delocalizza le richieste di asilo detenendo i richiedenti asilo su isole in mezzo al mare (per approfondimenti vedere tra gli altri: Associazione Asmira, denuncia di Amnesty, The Guardian, Internazionale).
Qui l’intervento video del Presidente di Commissione
Qui il comunicato: http://europa.eu/rapid/press-release_SPEECH-15-4896_en.htm