Aprite Il Giornale di oggi venerdì 5 luglio 2019 e scoprirete che dalla Libia si preparano a farci “invadere da migliaia di criminali”. Poi chiedetevi dove si collochi il limite tra fake news e manipolazione della notizia. Il titolo di apertura del quotidiano è la porcheria che vedete qui accanto.
Perché lo definiamo così? Semplice, perché richiama la minaccia del governo libico (o meglio del governo Serraj che controlla poche aree del Paese) di aprire i centri di detenzione dove sono rinchiuse le persone bloccate prima di partire per l’Europa o intercettate in mare dalla Guardia costiera libica. Quelle persone non sono “galeotti”, non sono “criminali”, non hanno commesso reati. Sono solo migranti e richiedenti asilo, alcuni tra l’altro provengono da Paesi nei quali il livello di conflitto interno è molto alto, le violenze e le persecuzioni sono quotidiane: viverci di questi tempi è molto pericoloso. Il Sudan e il Camerun (di cui non si parla mai) innanzi tutto.
Definire quelle persone “galeotti” significa quindi manipolare la realtà.
Ora, il paradosso è che l’articolo non utilizza questi toni e riferisce di alcune notizie da Tripoli. Non sappiamo se corrette, non siamo a Tripoli e non scriviamo di Libia per mestiere, ma si tratta di informazioni messe in fila in modo capzioso. Tra le altre, quella secondo cui sono almeno 5mila le persone rinchiuse in luoghi che l’articolista chiama “gironi dell’inferno”, i centri non governativi gestiti dalle milizie preceduta dalla citazione dell’incidenza delle violenze sessuali sulle donne e sui minori.
Utilizzare un titolo come quello da parte della direzione del quotidiano o dei suoi capiredattori, dunque, è una manipolazione consapevole della realtà a uso politico. In giorni di crisi in cui il governo gialloverde ha dovuto incassare una sconfitta simbolica da parte di SeaWatch, mentre continuano gli sbarchi a Lampedusa e la Alex di Mediterranea mostra come da parte delle Ong ci sia la voglia di cooperare, qualcuno pensa che sia necessario ravvivare il fuoco della paura.
E allora ecco il titolo che richiama “l’invasione dei delinquenti, degli stupratori” e così via. A prescindere dalle notizie, dalle informazioni che si hanno e persino dai contenuti degli articoli che raccontano la situazione.
A il Giornale forse sanno fare politica, ma il giornalismo è un’altra cosa. Ecco, allora fate una cosa: non aprite la prima de il Giornale e non cercate il titolo online. Quel che c’è da sapere lo sapete già.
(Martino Mazzonis)