Numerose da ieri le agenzie di stampa e gli articoli che parlano dell’attacco neonazista del sito Stormfront.org rivolto al ministro Riccardi. Il “dibattito” aperto sul sito recita così: “Riccardi collabora con il Giudaismo Internazionale e dichiara di voler oscurare siti antimondialisti” ed è stato aperto il 5 luglio 2012. Ormai da giorni, i messaggi offensivi si susseguono. Il ministro viene definito e descritto in vario modo, in quanto “già sospettato di cripto-giudaismo”; “Riccardi è un nemico dichiarato della razza bianca, un maiale coccola-allogeni messo in quel ministero creato ad arte per permettere l’annichilimento delle identità razziali e nazionali”, oppure “il ministro Riccardi è un agente di Sion, agisce per l’ebreo ed esegue i suoi ordini. D’altronde cosa ci si può aspettare dal ministro di un governo illegittimo e commissariante, sguinzagliato della finanza ebraica-americana incarnata dall’ebraica Goldman Sachs & Co.”, e cosi via …
Al di là della gravità degli insulti xenofobi, sia nei confronti del ministro che nei confronti dell’intera comunità ebraica, a noi preme sottolineare che stiamo nuovamente ottenendo l’effetto che Stormfront vuole: ottenere una maggiore visibilità e di far parlare di sé. Il sito non è certo nuovo a questo tipo di operazioni. Secondo l’agenzia Asca, l’Unar avrebbe aperto un’istruttoria “provvedendo a segnalare tempestivamente alla Polizia Postale il gravissimo fatto chiedendone l’oscuramento” e ribadendo che “negli ultimi tre anni è cresciuto esponenzialmente il numero di siti, blog e post per i quali l’Ufficio ha provveduto o ad attivare le procedure di oscuramento o rimozione da parte della Polizia Postale o a formulare direttamente notizie di reato all’autorità giudiziaria per incitamento all’odio razziale”.
La notizia ci fa piacere, dal momento che da tempo avevamo segnalato anche noi all’Unar questo sito senza ottenere l’avvio di una richiesta di oscuramento da parte dell’ufficio. Con tutto il rispetto per il ministro e il rammarico per le offese perpetrate nei suoi confronti, avremmo preferito che non fosse necessario giungere a tanto affinché l’Unar prendesse l’iniziativa: la grande quantità di messaggi razzisti, xenofobi e antisemiti pubblicati sul sito da tempo avrebbe dovuto essere sufficiente.
E intanto “loro” prendono in giro commentando: “Siamo sicuri che questi criminali non possono farci nulla? Il server è statunitense quindi dovremmo essere tranquilli o sbaglio? …. Ciò che vorrebbero fare è oscurare il sito in Italia, quindi rendere impossibile agli utenti in Italia l’accesso a questo sito. Niente di compromettente comunque….. poi se oscurano il sito in Italia scarichi un programmino e in 3 secondi sei connesso…. No tranquillo, l’oscuramento di un sito è facilmente aggirabile… Ci hanno già provato, sono anni che le autorità italiane competenti chiedono a Google Italia di “oscurare” il link “Stormfront.org”, senza successo, e sono anni che le stesse autorità chiedono attraverso rogatoria internazionale a quelle USA di sapere le identità dei moderatori italiani, anche lì senza successo”…
Che almeno questa, diventi una buona occasione per sollecitare norme più severe ed efficaci e per superare gli ostacoli tecnici e giuridici che rendono molto complessa la lotta al razzismo in rete.