Un europarlamentare su dieci sostiene politiche razziste e xenofobe. Durante la campagna elettorale relativa alle scorse elezioni europee, sono stati almeno cinquanta i casi documentati di hate speech rilevati nei discorsi di esponenti politici. I commenti stigmatizzanti e razzisti sono sempre più evidenti all’interno delle istituzioni: negli ultimi mesi, almeno tre di questi commenti sono stati pronunciati da membri del Parlamento europeo.
Sono queste alcune delle motivazioni per cui 100 organizzazioni della società civile con sede in diversi paesi europei hanno lanciato un appello per la costituzione di un Intergruppo sull’Antirazzismo e per la Diversità al Parlamento Europeo (ARDI. Anti-racism and Diversity Intergroup). Un’iniziativa importante al fine di “inserire il tema dell’uguaglianza in tutti i livelli dell’attività legislativa e di indirizzo politico dell’Unione europea”, come si legge nel comunicato di European Alternatives, organizzazione transnazionale parte della coalizione formatasi proprio “a sostegno della costituzione di un forte intergruppo sulla lotta al razzismo”. Un’iniziativa che nasce anche dalla consapevolezza “dei pericoli insiti nella crescente popolarità dei partiti di destra ed estremisti”: stando al rapporto pubblicato nel 2011 dal Consiglio d’Europa Vivere insieme. Conciliare diversità e libertà nell’Europa del XXI secolo, “l’affermazione in molti paesi europei di numerosi partiti antieuropei di estrema destra contraddistinti da una retorica anti-immigrazione e xenofoba contribuisce, nell’opinione pubblica, a fornire una legittimità ai comportamenti razzisti e a favorirne la diffusione, oltre a minacciare valori fondamentali europei quali dignità, solidarietà e uguaglianza”.
Appare sempre più necessario “garantire che l’impegno delle istituzioni europee per combattere le discriminazioni e la violenza di matrice razzista sia in cima all’agenda politica”: è proprio questo l’obiettivo dell’intergruppo, concepito come piattaforma di lavoro e consultazione trasversale tra rappresentanti politici, membri della società civile, esponenti di ONG, associazioni e movimenti sociali transnazionali. “La creazione di un intergruppo – sottolinea European Alternatives – può essere letta, in questo senso, come un servizio di interesse generale a disposizione di tutte le organizzazioni della società civile e coalizioni impegnate nel miglioramento delle politiche promosse a livello europeo”.
Gli eurodeputati interessati a dichiarare il loro sostegno per la costituzione dell’intergruppo sulla lotta al razzismo e diversità (ARDI – Anti-racism and Diversity Intergroup) possono ancora manifestare tale intenzione scrivendo all’europarlamentare Cécile Kashetu Kyenge all’indirizzo: kashetu.kyenge@europarl.europa.eu