Nell’aprile 2009, Giorgio Casu, un giovane sardo di 29 anni, blocca in via Manzoni, ad Oristano, una donna di origini cubane. Dapprima le fa delle avance, poi, stizzito, le rivolge pesanti insulti razzisti, le fa il saluto fascista e infine si abbassa i pantaloni. L’accusa aveva chiesto una condanna a quattro anni di reclusione. La difesa ne aveva chiesto, invece, l’assoluzione, sostenendo la non attendibilità del riconoscimento fotografico. Il Tribunale di Oristano ha condannato Casu ad un anno e due mesi di reclusione per essersi reso responsabile dei reati di violenza privata, ingiurie e atti contrari alla pubblica decenza, oltre “all’aggravante dell’odio razziale”.