Isimm Ricerche presenta i risultati emersi nel corso della prima fase della ricerca condotta per conto dell’Unar che ha per oggetto “La diffusione, attraverso i programmi di informazione televisiva italiani, di stereotipi legati ai principali target a rischio di discriminazione”. Per un semestre, sono state monitorate tutte le edizioni giornaliere dei principali telegiornali nazionali, tutte le puntate delle principali trasmissioni di approfondimento politico e tutte le edizioni dei TgR di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Oggetto del monitoraggio: le notizie relative a specifiche categorie di “soggetti a rischio discriminazione per fattori quali l’origine etnico-razziale, la disabilità, l’orientamento sessuale e l’identità di genere”.
L’analisi dei risultati quantitativi ottenuti mostra come i telegiornali nazionali e, soprattutto, le trasmissioni di approfondimento dedichino uno spazio molto ridotto a queste persone.
Complessivamente i tre principali telegiornali della Rai, quelli di Mediaset, il TgLa7 e SkyTg24 dedicano mediamente solo l’1,4% della loro durata complessiva a tematiche o eventi collegati ai soggetti a rischio di discriminazione. In questo tempo limitato, l’attenzione dei media televisivi tende a concentrarsi sui cittadini di origine straniera.
I migranti compaiono più frequentemente all’interno delle notizie di cronaca, quando sono coinvolti in uno sbarco, in un reato o in un arresto effettuato da parte delle forze dell’ordine. Secondo la ricerca, i cittadini stranieri tendono a comparire all’interno delle notizie in quanto collegati ad “eventi problematici” e il ruolo che ricoprono nelle vicende riportate è spesso quello di autori di “azioni negative”. Quando non sono autori di reati o di episodi di illegalità, gli immigrati “fanno notizia” in quanto vittime di azioni negative (discriminazione, razzismo, violenza).
Le diverse testate si differenziano maggiormente riguardo alla collocazione tematica delle notizie. Il Tg3 e SkyTg24 dedicano uno spazio particolare alla riflessione politica, il Tg2 presenta riflessioni di carattere più sociale, mentre i Tg del gruppo Mediaset, ed in particolare Studio Aperto, concentrano maggiormente l’attenzione su episodi di cronaca che vedono, molto spesso, i migranti come autori di reati ed episodi di illegalità.
L’analisi quantitativa sarà seguita da uno studio qualitativo che cercherà di mettere in luce le modalità con le quali i “soggetti a rischio discriminazione” vengono rappresentati all’interno delle stesse testate di informazione televisiva.
Fonte: Unar
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