“Fallimentare” nel contrasto dell’immigrazione irregolare e nella garanzia della dignità e dei diritti fondamentali: questa, in sintesi, è la situazione dei Cie italiani, fotografata da Medici per i Diritti Umani nell’indagine “Arcipelago Cie”, presentato a Roma lunedì scorso.
Il rapporto è il risultato di un costante monitoraggio delle strutture di detenzione amministrativa e delle condizioni presenti al loro interno, possibile grazie alle visite sistematiche realizzate nell’arco di un anno dallo staff di Medu.
Visite attraverso le quali Medu ha evidenziato molte criticità, dividendole in modo organizzato in 19 punti.
Nel complesso, quello che rivela Medu è l’incapacità congenita dei Cie di “garantire il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali della persona”. Inoltre, da un punto di vista utilitaristico, “a prescindere dall’alto costo umano che i Cie comportano, l’insieme dei costi economici necessari ad assicurare la gestione, la sorveglianza, il mantenimento e la riparazione di queste strutture non appare commisurato ai modesti risultati conseguiti nell’effettivo contrasto dell’immigrazione irregolare”.
Alla luce di quanto emerso, Medu chiede la chiusura di tutti i Cie, “in ragione della loro palese inadeguatezza strutturale e funzionale”, e la “riduzione a misura eccezionale del trattenimento dello straniero ai fini del suo rimpatrio”: due provvedimenti che secondo l’associazione devono avvenire “ contestualmente all’adozione di nuove misure di gestione dell’immigrazione irregolare”.
Ma Medu non si limita a indicare quale via prendere. Formula infatti “possibili proposte alternative all’attuale sistema dei Cie”, riferendosi ad alcune strategie di fondo già individuate dalla Commissione De Mistura” – istituita nel 2006 proprio per analizzare il sistema dei Cie -, come la “diversificazione delle risposte per categorie di persone, la gradualità e proporzionalità delle misure d’intervento, l’incentivazione della collaborazione tra l’immigrato e le autorità”.
Leggi la sintesi del rapporto.
Guarda la galleria fotografica