Il comitato “Non possiamo più aspettare” scrive a Papa Francesco per fargli arrivare la voce degli immigrati e delle immigrate che soffrono e hanno sofferto la condizione di “clandestinità” in Italia.
Il comitato, costituitosi il 14 dicembre 2020 in occasione del primo presidio sotto la prefettura di Milano, chiede che i più di 26.000 immigrati e immigrate che hanno fatto domanda di regolarizzazione nelle province di Milano e di Monza-Brianza a giugno 2020 vengano finalmente convocati per chiudere la pratica e ottenere il permesso di soggiorno e porre fine così un’attesa insostenibile.
L’8 gennaio 2021 una delegazione del comitato ha incontrato, per la seconda volta, il delegato del prefetto per aggiornarsi sulle convocazioni, con l’occasione ha consegnato una calza della befana piena di carbone per sollecitare un impegno concreto nel garantire a lavoratori e lavoratrici il diritto alla regolarizzazione richiesta.
La mobilitazione prosegue e diviene un appuntamento fisso: “Fridays for Immigrants”, l’ultimo venerdì del mese, per chiedere che i diritti delle persone immigrate vengano rispettati.
Prossimo appuntamento venerdì 29 gennaio alle 17.30 in Piazza San Babila.
(https://www.facebook.com/events/1142853676151539)
Per informazioni:
Pagina FB – @nonpossiamopiuaspettare
E-mail – nonpossiamopiuaspettare@gmail.com
Lettera a Papa Francesco
Santo Padre Papa Francesco,
Mi rivolgo a Lei con lo scopo incontestabile di farle arrivare le voci degli immigrati che hanno vissuto e/o sofferto la condizione di “clandestinità” in terra italiana.
È per me un grande piacere ed onore scriverle questa lettera, anche per il fatto di avere un connazionale argentino come massimo rappresentante di una istituzione così grande e preziosa.
La nostra problematica riguarda la difficile situazione in cui ci troviamo: siamo in attesa che Governo, Prefettura e Questura portino a compimento le pratiche necessarie per la regolarizzazione della nostra situazione in Italia e poter così vivere e lavorare con dignità in questo Paese.
Questa attesa sta diventando insostenibile. Molti di noi hanno perso il lavoro con il quale avevano avuto accesso alla regolarizzazione, e non potendo lavorare per nessun altro ora si trovano senza i mezzi economici per poter garantire i bisogni primari: una casa e del cibo. Inoltre, la situazione di emergenza mondiale, a causa della pandemia, peggiora ulteriormente questa realtà.
A Milano sono 26144 gli immigrati che attendono che la Prefettura si organizzi per svolgere, con celerità e organizzazione, il compito delle convocazioni. Ma, purtroppo, finora vengono convocate solo 16 persone alla settimana.
Siamo coscienti che la Chiesa Cattolica ci sta offrendo un grande aiuto attraverso la Caritas e le parrocchie.
Ma, con il cuore, speriamo, di poter avere la sua Benedizione ed il Suo appoggio per poter portare avanti la nostra giusta lotta per i diritti degli immigrati e delle immigrate in Italia.
La ringraziamo in anticipo se potrà dedicarci il suo tempo prezioso e la sua disponibilità. Sarebbe un onore per noi, se Lei potesse ricevere una piccola delegazione di rappresentanti delle diverse associazioni che partecipano a questa lotta per poter così ascoltare in dettaglio il racconto della situazione che stiamo vivendo in particolare a Milano ma non solo.
Santità, confidando in una risposta, le faccio i miei migliori auguri.
Lucas Ezequiel Rodríguez
in rappresentanza del Comitato di lotta per i diritti dei e delle immigrate
“Non possiamo più aspettare”.