Pubblichiamo qui di seguito il comunicato di Medici senza Frontiere del 27 Agosto 2015 sull’ennesima tragedia nel Mediterraneo, che vede ancora altri 52 morti.
Ieri mattina la My Phoenix, nave dell’operazione congiunta MSF e MOAS, ha assistito la nave della guardia costiera svedese, Poseidon, che aveva appena salvato un numero stimato di 450 persone da un’imbarcazione di legno.
Lo staff di MOAS ha distribuito i giubbotti di salvataggio e l’equipe medica di MSF ha assistito le persone a bordo dato che c’erano molti casi critici. Un medico e un’infermiera di MSF sono andati nella stiva della barca, dove hanno letteralmente sollevato le teste fuori dall’acqua in cui galleggiavano i corpi per verificare se fossero vivi.
Un paziente in condizioni critiche per aver probabilmente inalato del gasolio nella stiva è stato curato nella clinica a bordo della MY Phoenix e poi evacuato con l’elicottero per ricevere ulteriori cure a terra.
Proprio in quel momento è apparsa una seconda barca di legno con 565 persone e il team di MOAS ha avviato subito le operazioni di salvataggio. Più di 415 persone sono state portate a bordo della My Phoenix, che è arrivata alla sua capacità massima, mentre le altre 150 sono state prese a bordo della Poseidon. Mentre questo salvataggio era in corso, è arrivato un gommone con circa 100 persone a bordo. Lo staff del MOAS ha trasferito tutti sulla nave italiana nelle vicinanze.
“Ieri 52 persone sono morte perchè non esistono rotte legali e sicure. Quando l’Europa cambierà le sue politiche mortali? Questi morti mostrano che le operazioni di ricerca e soccorso sono solo un palliativo, una soluzione temporanea rispetto alla politica fallimentare dell’Europa. Il solo modo per porre realmente fine a queste tragedie è creare vie sicure e legali per consentire a queste persone, costrette a fuggire da guerre e povertà, di trovare sicurezza senza rischiare la vita” dichiara Loris De Filippi, presidente di MSF Italia.