L’assessore alla Sicurezza di Milano, Marco Granelli, ridefinisce i compiti dei vigili del nucleo Tutela trasporto pubblico, tristemente noto per essere incaricato, durante l’amministrazione Moratti, del controllo di biglietti e permessi di soggiorno dei cittadini stranieri a bordo dei mezzi pubblici, utilizzando, per condurli in centrale, i famigerati “bus della vergogna”, caratterizzati da grate sui vetri. «Non è un’attività che compete ai vigili ma alla polizia di Stato», spiega Granelli, promettendo che non verrà più richiesto ai cittadini stranieri di mostrare i documenti. La notizia scatena le vivaci proteste dell’opposizione di centro-destra. «Quel servizio era indispensabile, i cittadini se ne accorgeranno presto, – commenta Carlo Masseroli, capogruppo del Pdl in consiglio comunale-. La maggioranza di Pisapia vuole convincere a tutti i costi che agisce per il bene della gente, ma non è così». Anche l’ex vicesindaco, Riccardo De Corato, che dei “vigili-sentinella” ne aveva fatto una delle bandiere del proprio assessorato alla Sicurezza, dichiara: «Granelli ha una idea molto vaga del concetto di sicurezza, da operatore sociale. Annuncia di mandare i vigili sulle linee a rischio, ma a cosa serve se non possono nemmeno controllare i documenti? Come si fa a capire se uno è un taccheggiatore se non si procede all’identificazione?».