Save the Children ha presentato il nuovo dossier “I piccoli schiavi invisibili 2012”, alla vigilia della Giornata Onu in ricordo del commercio degli schiavi e della sua abolizione che ricorre il 23 agosto.
Il primo dato che emerge evidente è che sono milioni nel mondo i minori vittime di tratta e sfruttamento, e migliaia sono in Italia, dove, secondo gli operatori del settore, il fenomeno è in crescita anche a seguito del costante e inarrestabile flusso di minori migranti non accompagnati. Save the Children riscontra, tuttavia, in Italia una mancanza cronica di dati aggiornati sul fenomeno. Secondo Save the Children, poi, desta particolare preoccupazione l’elevata esposizione al rischio di tratta e sfruttamento delle migliaia di minori non accompagnati sbarcati sulle coste italiane. Come nel caso delle giovani nigeriane giunte fra il 2011 e l’agosto 2012 via mare, alcune delle quali si sono ritrovate vittime di uno sfruttamento sessuale su strada, o come nel caso di 1300 afgani che per loro volontà sono solo “in transito” nel nostro Paese e quindi “invisibili”, o dei circa 900 minori egiziani giunti in Italia tra il 2011 e il 2012 con un oneroso debito di viaggio da saldare in fretta e il desiderio di aiutare le famiglie di origine, tutti entrati in contatto con Save the Children al momento dello sbarco o successivamente.
Save the Children, in conclusione, raccomanda: “E’ assolutamente necessario che si avvii l’osservatorio nazionale, come è importante che l’identificazione dei minori vittime di tratta comprenda non solo lo sfruttamento sessuale ma tutte le forme possibili di sfruttamento. E’ inoltre indispensabile prevedere un sistema nazionale e transnazionale per la presa in carico e l’assistenza di tutte le vittime di tratta e sfruttamento, ma si dovrebbe anche, a livello preventivo, far fronte al costante flusso in entrata di minori migranti non accompagnati con un sistema di accoglienza nazionale strutturato e diffuso sul territorio, in grado di garantire accoglienza e protezione adeguate che possano evitare l’esposizione dei minori al loro adescamento”.