Marco Omizzolo, in un articolo pubblicato il 18 luglio su il Manifesto, racconta la storia di Ajit, giovane indiano, che lavora come bracciante nell’Agro Pontino: «Mi rompo la schiena tutti i giorni per appena 4 euro l’ora. Devo però dare circa 15 euro al giorno al caporale indiano che mi recluta per andare a lavorare nella cooperativa agricola del padrone. Funziona così. Alla fine guadagno circa 20 euro al giorno». Insieme a lui, ogni mattina «lavorano» 2000 connazionali. Ogni giorno di lavoro ogni singolo bracciante indiano sposta quasi cento tonnellate di cocomeri, a ritmi di lavoro sostenuti.